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Barcellona, dal campo alla panchina: gli ex ora allenatori

Il Barcellona torna ad esonerare un allenatore 17 anni dopo l’ultima volta: nel 2003 la vittima dei blaugrana fu Louis van Gaal e, con l’arrivo del 2020, è Ernesto Valverde a salutare la panchina del Camp Nou. Un fulmine a ciel sereno? No, l’ambiente catalano non è mai stato rapito dalla dialettica e dalle scelte del Txingurri, che comunque ha portato in cassaforte due campionati (nell’attuale si sta confermando primo della classe) e, suo malgrado, altrettante uscite di scena nella Champions League.

L’arrivo di Quique Setién porta aria fresca all’ambiente e soprattutto un feeling diretto coi tifosi che può nascere fin da subito, vista la filosofia dell’ex Betis, talmente apprezzata che lo stesso Busquets, due anni fa, uscì allo scoperto nei suoi confronti.

Prima di arrivare alla decisione finale, però, la dirigenza catalana aveva già sondato altre piste: su tutte, quelle che portavano ai nomi di Ronald Koeman e Xavi. Entrambi ex blaugrana, con l’olandese impegnato a fine anni ’90 come assistente di van Gaal prima ed allenatore della selezione B poi, ma ambedue con dei contratti da rispettare. Loro, in realtà, sono solo la punta di un iceberg colmo di giocatori passati tra le file del Barcellona, ora allenatori. Ma questi ad oggi sono senza una squadra da allenare.

Come anticipato, l’approdo di Setién ha certamente entusiasmato l’ambiente, a partire dai tifosi, che a gran voce hanno invocato l’ingaggio di un allenatore in grado riportare la filosofia del Barcellona al Barcellona. Chi, se non un ex calciatore? La memoria torna subito a quel Guardiola ancora acerbo, sedutosi sulla panchina del Camp Nou e capace di sollevare ogni genere di trofeo dieci anni fa. Resta difficile ripetersi in imprese e scelte simili: Gerard Lopez, in blaugrana da ragazzino, ha allenato solo la filiale B dei catalani, un po’ come il suo ex compagno di squadra, Thiago Motta, decisamente troppo acerbo per un palcoscenico simile. Poi Sylvinho, esonerato lo scorso ottobre dal Lione o van Bommel, già più esperto ma reduce da un addio non idilliaco col PSV. Eusebio Sacristan, Laurent Blanc e Mauricio Pellegrino i nomi su cui poter fare affidamento, visto il discreto curriculum di squadra già allenate, ma non esattamente convincenti visti i trascorsi.

La scelta della dirigenza, dunque, sembra essere più che oculata, visto il rischio coi possibili candidati che abbiamo riunito. Ma la possibilità che un giorno qualcuno di questi sieda sulla panchina del Barcellona, di sicuro, non è impossibile.

Luigi Romanelli

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