Esistono ancora le Big six?

In questa stagione abbiamo visto come le Big six abbiano perso la loro egemonia sulla classifica. E’ aumentato l’equilibrio in Premier League tra piccole e grandi del Calcio Inglese

Quante volte abbiamo sentito parlare di Big six? Gli appassionati di Calcio inglese avranno già sentito questa parola che sta a indicare le grandi 6 in Premeir.

In origine erano le Big four, Arsenal, Liverpool, Manchester United e Chelsea, ma con la crescita di Tottenham e Manchester City si è arrivati al nome attuale. Ad esempio il Manchester United è la squadra dalla storia gloriosa e dalla fama mondiale. Il Tottenham invece è l’avanguardia delle strutture di allenamento, con uno stadio al passo con i tempi e una crescita sempre più costante.

Ma le Big six sono ancora Big six ormai solo sul piano del fatturato?

Stando a quanto riportato dal sito Radio Times a ottobre è stato “smascherato” un progetto portato avanti da Liverpool e United. Il nome di questo progetto è Project Big Picture e vedrebbe una grossa somma in contanti di 250 milioni di sterline, più il 25% delle future entrate della Premier League, consegnate alle squadre della English Football League (Championship, League One e League Two). Questo movimento di mercato è stato pensato per ridurre i danni economici da COVID – 19 tentando anche di diminuire lo squilibrio tra Premier League e resto della piramide calcistica. Mica male direste voi, ma non è finita qui.

Sostanzialmente è un progetto che vede anche la riduzione del numero di squadre di PL da 20 a 18. Questa idea, portata avanti in segreto alla Premier, è stata costruita in vista della possibile nuova struttura per le competizioni europee, dal 2024. Infatti l’aumento delle partite, potrebbe creare calendari eccessivamente congestionati specialmente per le teste di serie. Inoltre il progetto canalizzerebbe la forza decisionale nelle mani di 6 grandi club, le Big Six, stravolgendo di fatto l’attuale sistema in vigore (qui il link per approfondire il tema).

Il progetto non è stato accolto, ma ha evidenziato quanto le Big Six abbiano avuto e abbiano tutt’ora una grossa importanza nel sistema del calcio inglese. Da un punto di vista del fatturato per lo meno. Queste squadre sono le stesse Big Six che però alla 12esima giornata della Premier League 2020/21, erano assenti dalla top 4 della classifica, una cosa impensabile fino a qualche anno fa.

Basti vedere l’immagine, la classifica aggiornata a questo mese di aprile. Leicester e West Ham sono in piena corsa per la Champions. Liverpool, Tottenham, Arsenal, Leeds, Everton e Aston Villa sono tutte lì, insieme, a comporre un quadro interessante. E’ quindi una Premier più equilibrata e in un certo senso più avvincente. Questa differenza tra Big six e piccole squadre può portare alla lunga a una crescita e a un cambiamento del Calcio Inglese. Ma come si è arrivati fino a questa situazione?

La crescita delle piccole

È certo che alcune squadre, il Leicester su tutte, abbia approfittato anche dei cicli conclusi delle Big d’Inghilterra. Dal Manchester United post Ferguson all’Arsenal, le Big six a ciclo concluso hanno dovuto aver bisogno di tempo per rimettersi in sesto. Il gap tra grandi e piccole è andato a colmarsi sia per demerito delle Big sia per un flusso di denaro sempre più consistente nel campionato inglese. La Premier League è uno dei tornei più famosi al mondo che sempre più è andato globalizzandosi (basti vedere la necessaria rivoluzione portata dagli allenatori inglesi). Il giro dei soldi è fortissimo, basti consultare questa tabella di dati: il Brighton ad esempio, dai diritti TV e dalla somma fissa ad ogni squadra di Premier guadagnerebbe circa 77 milioni di sterline. Questo consente a molte squadre, anche le più piccole di poter investire per migliorare il proprio sistema di gioco e per allungare la rosa.

Questo maggiore equilibrio però è dovuto anche a un cambiamento all’interno delle squadre. La mentalità, la nascita di allenatori competenti spinti a rimanere in costante aggiornamento, la nascita anche di società con progetti precisi. Sono cose fondamentali che portano poi alla creazione di una società seria e solida. Il quesito principale è quindi, esistono ancora le Big six? Sì e no. Le squadre stanno crescendo, si stanno evolvendo, la maggior parte in maniera veloce e al passo con i tempi. Ciò che è sicuro che si stanno venendo a formare tante Big rispetto agli anni passati.

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