Burkina Faso-Ghana, la finale di consolazione

Burkina Faso e Ghana in finale ma quella per il terzo posto. Viene spesso denominata come “finale di consolazione” ma in realtà c’è ben poco da consolare.

Il Burkina Faso la finale, quella vera, l’ha meritata sul campo domando un Egitto che aveva perso le sembianze del faraone. Ha espresso un bel calcio, il più divertente e rapido della competizione ma ha pagato la propria tracotanza mandando dal dischetto un giovane portiere di 20 anni il cui cuore ha battuto troppo rapidamente per contenere le emozioni nel momento che contava.

Il Ghana invece sul campo ha perso una gara più equilibrata ma durante il cammino si era fatto dare del lei da tutte le avversarie. E’ stato eliminato da un Camerun meglio disposto in campo e più lucido nell’arco dei 90′ ma con sicuramente meno potenziale diluito negli undici in campo.

La partita di questa sera serve solo per dare una svolta simbolica all’anno: il terzo posto può essere un risultato importante per il movimento del calcio burkinabè, di certo poco abituato a certi traguardi; meno invitante invece il gradino più basso del podio per un Ghana che dopo le eliminazioni di Costa d’Avorio, Algeria e Senegal puntava al bersaglio grosso.

Vincere oggi può dare più che altro motivazioni e un bel biglietto da visita in vista delle qualificazioni al Mondiale di Russia 2018 dove entrambe le squadre sono qualificate all’ultima fase. Il Ghana ha cominciato malissimo con 1 punto in 2 partite che sembra essere un grande indizio verso l’esclusione dalla prossima manifestazione iridata; gli Stalloni invece stanno guidando il proprio girone assieme al Sudafrica e mettono nel mirino un aereo per Mosca per l’estate del prossimo anno.

Altre motivazioni possono arrivare per i giovani che ben hanno fatto in questa manifestazione: i burkinabè Bertrand Traoré e Koffi (calcio di rigore a parte) sono quelli che hanno maggiormente impressionato in tutta la Coppa d’Africa 2017 e ambiscono ad un futuro importante nel calcio europeo; Atsu dopo essersi allontanato dai radar delle grandi squadre ha una ultima occasione per far capire che le sue potenzialità sono davvero importanti.

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