La Roma vira su Matias Soule: la trattativa è vicina a una svolta. I giallorossi possono contare sulla volontà del calciatore. Alla Juventus, che ha provato ad alzare l’asticella puntando sull’asta, una trentina di milioni fra fisso e bonus facilmente raggiungibili.
In attesa di sciogliere il nodo centravanti, voci vicine a Trigoria danno quasi per scontato l’addio di Abraham, qualora arrivasse una offerta conveniente, traducibile in una trentina di milioni, De Rossi avrà dunque l’esterno di “gamba” e qualità che insegue per il suo 4-3-3. Accantonata dunque l’idea Federico Chiesa, almeno per il momento. La scelta della società è anche strategica: trenta milioni di euro per un calciatore con sei mesi di serie A alle spalle sembrano eccessivi e probabilmente lo sono ma attraverso una rapida analisi di costi e benefici la Roma ha le proprie ragioni per preferirlo a Chiesa. In primis, per una questione economica: l’esterno destro italiano costa cinque milioni in meno dell’argentino, ma ha sei anni in più e un ingaggio elevatissimo. La differenza di costi è dunque minima, con il vantaggio di assicurarsi un calciatore di prospettiva.
E poi ci sono anche gli aspetti legati alle motivazioni: Soulé è un giovane affamato, che accetterebbe di buon grado il trasferimento nella Capitale. Chiesa ha nicchiato e l’atteggiamento non è piaciuto né alla società né a De Rossi che vuole calciatori, come si dice a queste latitudini, che siano presenti con tutti i sentimenti e diano tutto per la maglia e i compagni. Soulé fra l’altro è un 2003 che si tradurrebbe in un vero e proprio asset. Nel giro di due o tre anni potrebbe essere un calciatore da vendere al doppio, o da tenersi stretto con un semplice ritocco verso l’alto dell’ingaggio a cifre assolutamente sostenibili.
Resta da capire quale sarà la collocazione tattica di Soulé, che rischia di pestarsi i piedi con Dybala: l’idea di base è di farlo partire dall’esterno per poi lasciarlo libero di svariare dove lo porta l’istinto e il talento. Non c’è il rischio che sia un doppione, perché i primi minuti del 2024/2025 hanno visto l’argentino, nell’amichevole con il Latina, al centro dell’attacco, schierato come falso nueve. I due in ogni caso potrebbero tranquillamente coesistere scambiandosi i ruoli durante la partita. Due attaccanti tecnici e non di peso. Non è una novità assoluta. Fra l’altro, De Rossi, da calciatore, ha già provato questa esperienza, quando, con Capello, i giallorossi schierarono Totti e Cassano, un esperimento che ebbe grande successo.
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