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Chapeconese-Atletico Nacional: la prima notte di Recopa Sudamericana

Sventolano bandiere biancoverdi all’aeroporto di Chapecó all’arrivo dell’Atletico Nacional. Le due squadre hanno un forte passato che le accomuna dopo i trascorsi del passato autunno e il clima di amicizia e rispetto non maschera la sanguinosa riapertura delle cicatrici di quel disastro aereo. Chapecoense e Atletico Nacional si incontrano sul campo, questa volta per davvero, con la Recopa Sudamericana in palio, primo grande appuntamento del 2017 che assegna un trofeo di prestigio.

Un abbraccio forte e caloroso durante la discesa della scala dell’aereo dei Verdolagas che attraversano in una passerella di applausi il suggestivo corridoio pensato per loro fatto di bandiere e cartelli di amicizia e gratitudine.

Impossibile non sottolineare questo contorno che ha un profondo lato umano e sportivo e renderà speciale l’atmosfera della partita di questa notte. In Brasile come nel resto del mondo non hanno dimenticato ma adesso c’è una grande occasione per far entrare definitivamente quella squadra nella leggenda e regalare un futuro ai colori della Chapecoense.

Il destino ha negato ai tifosi della Chape la squadra più forte della loro storia ma in qualche modo ha incorniciato un gruppo straordinario che sarebbe stato dimenticato da tutto il mondo calcistico che non vive a stretto contatto con il Sudamerica. Oggi si gioca la partita più importante della storia di questo club: la finale di novembre non è stata giocata, quella di oggi sì.

Mai sul campo la Chapecoense si era giocata un trofeo internazionale: nella sua storia non era mai arrivata così lontano e cinque mesi fa la storia ha impedito che gli eroi di un piccolo club scendessero sul rettangolo verde di Medellin.

Il passato ora è storia, il futuro parla di una Recopa Sudamericana da giocarsi sul campo seppur in una sfida surreale. La Chape parte con i favori del pronostico contrari, aveva poche chance a novembre, ora sembra di fatto spacciata. Ciò che non deve fare la squadra ora allenata da Vagner Mancini è diventare schiava di quel mito creato dall’incidente ma provare a costruire sulle basi dei traguardi costruiti dagli eroi della scorsa Sudamericana nuove pagine di storia e non far fermare l’orologio del tempo a quel tragico giorno di novembre.

Il rischio che si corre è quello di circoscrivere la storia di questo club a quel disastro aereo quando il calcio già offre un’occasione importante per dare gloria e continuità ad un club che negli ultimi anni era in forte ascesa.

Simone Gamberini

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