Cile fuori dal Mondiale a meno di miracoli

Nulla è perduto, ma la rincorsa è davvero proibitiva: dopo il KO in Colombia il Cile è con le spalle al muro, senza la possibilità di sbagliare più e con grandi difficoltà nel pensare di progettare una rimonta che porti almeno al quinto posto. In questo blocco nazionali la Roja ha ottenuto la miseria di 1 punto in 3 partite: KO col Brasile, 0-0 con l’Ecuador e sconfitta netta con la Colombia, bilancio amarissimo che sa quasi di resa.

Anche perché la classifica ormai scoraggia solo a guardarla: a metà esatta del percorso il Cile è ottavo con 7 punti in 9 partite e ha vinto solamente una volta, nell’impegno più semplice in casa con la Bolivia. Per il resto solo pari e sconfitte con la zona playoff che progressivamente si allontana fino a diventare quasi irraggiungibile: la Colombia, con cui ha perso lo scontro diretto nella notte, è distante 6 punti e viene complicato immaginare che questo gap venga recuperato nel girone di ritorno delle qualificazioni sudamericane, soprattutto con questo tipo di prestazioni.

Una squadra totalmente allo sbando, penalizzata da una fase difensiva che a Barranquilla è stata horror: linea a tre altissima, esposta a troppe ripartenze che hanno portato a due gol più uno divorato a porta vuota. Marcature che non esistono, reparti sfilacciati, un vero disastro di copertura del campo che ha creato i presupposti per lo show di Luis Díaz, a oggi il giocatore più decisivo della Colombia. La sconfitta è stata un 3-1, ma la peggior cosa è che le proporzioni potevano essere anche più ampie: il Cile è vicinissimo alla seconda eliminazione consecutiva dai Mondiali, dopo le belle esperienze in Sudafrica e Brasile e il clamoroso flop di Russia.

Da allora la squadra non si è rinnovata per niente, anzi, ha visto invecchiare le sue grandi stelle che non riescono più a dare il contributo di un tempo, con il risultato di una rosa debole e senza prospettive, visto il clamoroso buco generazionale dei ragazzi nati dal 1995 in poi, basti pensare che in Copa América il migliore è stato un ragazzo naturalizzato last minute e che in Inghilterra gioca in Championship. In Sudamerica di miracoli e cose assurde se ne vedono diversi, ma per portare questo Cile ai Mondiali ne servirebbe uno gigantesco.

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