Cinque cose che abbiamo imparato da Man City – Leicester

Premessa: il Mirror, solitamente, pubblica un articolo intitolato “Five things we learned from …” nel quale, attraverso 5 punti chiave, spiega la storia di una partita. A noi di Footbola questo genere di pezzi piace e tanto quindi ci tenevamo a sottolineare come questo non fosse un plagio ma bensì un omaggio. Ecco le cinque cse che abbiamo imparato d Manchester City-Leicester.

L’Etihad Stadium ieri pomeriggio si è vestito di nero, a lutto: il Leicester ha divorato la banda di Pellegrini che, inerme, subiva un gol dietro l’altro prima che il solito Aguero segnasse quanto meno la rete della bandiera in una sfida che non è mai esistita. I ragazzi di Ranieri, ad oggi, stanno scrivendo la storia non solo del calcio inglese ma del football in generale. I tabloid inglesi non ci vanno tanto per il sottile e paragonano il tecnico ex-Roma ad un mostro sacro del calcio made in England, Brian Clough. Dalla sfida di Manchester abbiamo sicuramente imparato molto, noi abbiamo cercato di riassumere il tutto in cinque punti.

1 – Gestire la pressione, Ranieri docet – La magia con la quale il tecnico di Testaccio ha incantato i giocatori del Leicester City è un qualcosa di mai visto prima. In tutto il mondo si parla delle Foxes ma sembra che attorno a loro l’ex-allenatore della Grecia abbia formato una campana di vetro dalla quale Vardy & co. restano concentrati sull’obiettivo. Ma qual’è quest’ultimo? Dopo 25 giornate, con 5 punti di margine sul secondo posto, il Leicester non si può nascondere: si punta tutto sulla prima posizione in Premier League e come dargli torto, questo non è più solo un sogno ma una concreta realtà che giornata dopo giornata sta prendendo sempre più forma e la vittoria sul Manchester City è probabilmente il punto più alto di tale trasformazione.

2 – Mahrez-Vardy: 32 marcature in due – Nel 1988 a Genova sbocciò definitivamente la coppia Vialli-Mancini, i gemelli del gol. Quasi 30 anni dopo Mahrez e Vardy stanno riscrivendo la storia, la coppia d’oro del Leicester ha messo a referto 32 gol ed il talento algerino è il secondo calciatore nei principali campionati europei a raggiungere almeno 10 gol e 10 assist: il primo è stato Lorenzo Insigne. Tutto il mondo sorride al Leicester e ai nuovi “goal-twins” ma dopo la prossima sfida, all’Emirates, sapremo di più sugli uomini di Ranieri e chissà che non basti proprio una magia dei due a sbloccare il match, come contro il Liverpool.

3 – N’Golo Kantè: la diga parigina – La stagione che questo ragazzone, classe ’91, sta disputando non ha nulla a che vedere con ciò che ha mostrato finora nella sua, seppur breve, carriera: possiede il dono dell’ubiquità altrimenti non si può spiegare come faccia ad essere ovunque, in ogni parte del campo, per 90 minuti. E’ dotato di un IQ calcistico che gli permette sempre di posizionarsi al posto giusto al momento giusto. Ah, just saying, il ragazzo è stato fortemente richiesto da Ranieri.

4 – Contropiede e verticalizzazioni, magia delle Foxes – Dopo la sfida vinta con il Liverpool, sui social network ha iniziato a circolare un video che ritraeva lo splendido ball-movement degli uomini di Ranieri, fatto di tocchi di prima e verticalizzazioni meravigliose. Il tecnico romano ha dovuto per forza cambiare il suo modo di giocare, adesso le squadre avversarie hanno paura del Leicester e, in particolare quando si gioca al King Power Stadium, sono più propense a difendersi piuttosto che ad attaccare. Solitamente le Foxes tendono a partire a cento all’ora e sbloccare la sfida nei primi minuti per poi colpire in contropiede, vera arma di forza del 4-4-2 “ranieriano”.

5 – Manchester City: una difesa thriller – La squadra allenata dal cileno Pellegrini ha mostrato delle lacune difensive mostruose per una squadra che punta alla vittoria della Premier League ed è stata punita in maniera più che severa dal cinico Leicester di Ranieri. Sul banco degli imputati, in particolar modo, ci va Nicolas Otamendi: l’argentino non è riuscito a confermare le prestazioni fatte vedere a Valencia che gli avevano permesso di fare il grande salto. In particolare alcune volte sembra piuttosto lento quasi come se non fosse in condizione fisica e la velocità è stata da sempre uno dei suoi punti di forza. Il Manchester non è ancora fuori dalla lotta scudetto ma bisogna assolutamente invertire la rotta.

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