Cinque giocatori che non ricordavi in maglia Braga

Il grande successo in terra portoghese ha messo la Roma in una condizione di sicuro vantaggio in vista del ritorno di questa sera e all’Olimpico è pronta a prendersi la qualificazione. Fonseca ha già dimostrato di conoscere bene il Braga ma sarà fondamentale non concedere nulla agli avversari e non avere cali di concentrazioni che potrebbe risultare fatali. Gli Arsenalistas hanno una storia europea abbastanza recente ma hanno potuto contare anche con alcuni giocatori rilevanti e meteore in Serie A, ed eccone cinque per voi.

ARTUR
Portiere brasiliano che questa sera vivrà la sfida da doppio ex e che in giallorosso ha lasciato più fischi che bei ricordi. Artur iniziò nel Paulista prima di passare al ben più prestigioso Cruzeiro dove vinse per due volte il campionato Mineiro e un Brasileirão ma non riuscì mai a imporsi come uno dei primi estremi difensori del campionato. Dopo un buon anno al Coritiba iniziò l’avventura italiana, prima a Siena, dove non giocò mai, e poi a Cesena dove risultò tra i più positivi in una stagione mostruosa dei romagnoli. Riuscì quindi a meritarsi la chiamata della Roma per formare un trio di portieri tutto brasiliano con Doni e Júlio Sérgio, ma le cose andarono malissimo. Quando venne chiamato in causa però fu molto deludente e divenne il capro espiatorio delle sconfitte romaniste e così venne prestato proprio al Braga dove riuscì a riscattarsi. Le sue ottime prestazioni gli consentirono così di essere acquistato dal Benfica dove vinse due campionati portoghesi, prima di passare nel 2015 in Turchia e poi tornare nelle serie minori portoghesi.

 

TOMMASO BERNI
Portiere che è riuscito a crearsi una nomea più grazie ai social che per le reali parate in campo, dato che Tommaso Berni non gioca una partita ufficiale da moltissimi anni. Dopo gli inizi con le giovanili dell’Inter passò alla Ternana, unica squadra con la quale riuscì tre stagioni a ritagliarsi un ruolo da titolare. Con la retrocessione degli umbri venne acquistato dalla Lazio e qui iniziò la sua storia da terzo portiere. Un breve passaggio alla Salernitana nel 2009, dove divenne titolare per l’ultima volta, prima del ritorno in biancoceleste fino al 2011. A fine anno venne acquistato dal Braga con il quale debuttò a inizio anno contro il Vitória Setúbal senza subire reti, ma fu la sua unica apparizione. Passato alla Sampdoria giocò le sue ultime tre partite prima di andare al Torino e per ben sei anni ancora alla sua Inter.

 

ÉDER
Sarà per sempre un immortale nella storia del Portogallo perché sarà sempre ricordato come l’uomo del gol decisivo nella finale dell’Europeo contro la Francia. Éder non ha avuto una carriera sfavillante, gran fisico ma forse un’eccessiva frenesia sotto porta non gli ha permesso di imporsi a grandi livelli. Dopo gli inizi alla Tourizense passò all’Académica in Super Liga, ma furono pochi i suoi gol, non andando mai oltre le cinque in campionato, ma nonostante questo venne acquistato a sorpresa dao Braga. Qui visse le sue annate migliori e nella prima andò a segno per ben tredici volte, il suo record assoluto, guadagnandosi la convocazione in nazionale. Tre anni molto positivi, dove vinse anche una Coppa di Lega prima di provare il grande salto andando in Inghilterra allo Swansea dove però fallì miseramente. A gennaio 2016 stava per perdere l’Europeo e così andò al Lille riuscendo a strappare all’ultimo la chiamata che avrebbe cambiato la storia del calcio lusitano. Ancora un anno in Francia prima di passare alla Lokomotiv Mosca dove vinse un campionato.

 

NUNO GOMES
Uno dei migliori centravanti portoghesi del nuovo millennio, molto abile nella manovra e capace di segnare da ogni posizione, nonostante qualche pausa di troppo. Nuno Gomes avrebbe probabilmente potuto fare molto di più in carriera, ma è comunque riuscito a diventare un idolo del Benfica. Vestì la maglia della Aquile dopo gli inizi al Boavista e nel 2000 passò alla Fiorentina con il difficilissimo compito di sostituire Batistuta. Le sue prestazioni in Viola non furono sempre convincenti e dopo il fallimento dei toscani tornò al Benfica nel 2002 diventando una colonna fino al 2011, vincendo anche due campionati. Alla fine di quella stagione passò al Braga dove riuscì a farsi valere grazie alla sua esperienza e mise a segno i suoi ultimi sei gol in Super Liga prima di passare al Blackburn dove chiuse carriera nel 2013.

 

TIAGO
Centrocampista di regia, dotato di ottima visione di gioco e abilità nel dettare i tempi, anche se la sua eccessiva lentezza non gli ha permesso di diventare tra i grandi della sua generazione. Tiago era un ragazzo prodigio delle giovanili del Braga e dopo aver fatto tutta la trafila nei ragazzi degli Arsenalistas venne portato in prima squadra nel 1999 quando aveva solo diciotto anni. Ne divenne subito un titolare e dopo due stagioni e mezzo di altissimo livello venne acquistato dal Benfica dove si riscoprì anche goleador segnando tredici reti nel 2002-03. José Mourinho lo volle con sé al Chelsea, ma in Inghilterra non riuscì a convincere appieno e dopo un solo passò in Francia al Lione dove fu fondamentale per i successi dell’OL. La Juventus neopromossa aveva individuato in lui l’uomo giusto per tornare grandi, ma in bianconero fu un’enorme delusione e dopo due stagioni e mezzo venne venduto all’Atlético Madrid dove concluse la sua carriera nel 2017.

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