Cinque giocatori della Real Sociedad che non ricordavi in Serie A

In Europa League le squadre italiane stanno andando alla grande e dopo le qualificazioni di Milan e Roma manca solo quella del Napoli per completare il terzetto. Contro la Real Sociedad basterà un pareggio per passare il turno, ma i ragazzi di Gattuso non vorranno certamente accontentarsi. Agli spagnoli serve vincere e chissà se per ottenere i tre punti avranno chiesto a questi loro cinque ex giocatori passati dalla Serie A.

JÉRÉMIE BRÉCHET
Grande promessa del calcio francese Jérémie Bréchet disputò le sue migliori stagioni da giovane quando venne lanciato dall’Olympique Lione riuscendo perfino a disputare tre partite con la nazionale maggiore transalpina. Giocatore poco propenso alle incursioni offensive faceva della marcatura e dell’anticipo il suo pezzo forte e nell’estate del 2003 venne acquistato dall’Inter. In nerazzurro però iniziò la sua fase calante e con Cúper prima e Zaccheroni poi non riuscì a trovare spazio dopo un inizio molto negativo, in particolare una sua pessima gara in quel di Brescia. Venne ceduto dopo solo una stagione alla Real Sociedad e anche in Spagna la sua avventura fu molto deludente. Nel primo anno riuscì comunque a giocare diciassette partite, mentre la seconda stagione fu praticamente dedicata esclusivamente alla tribuna con sole tre apparizioni. Il ritorno in Francia al Sochaux lo aiutò a riabilitarsi e dopo due stagioni il Psv lo portò in Olanda. A Eindhoven giocò una sola Eredivisie e vinse una Supercoppa a inizio a anno, ma nel complesso non riuscì a sfondare e nell’estate 2009 tornò al Sochaux.

 

JONATHAS
Attaccante brasiliano giramondo ha fatto della potenza fisica la sua arma principale, anche se non è mai riuscito a imporsi a grandi livelli. Dopo gli inizi in Patria tra Cruzeiro e Ipatinga venne acquistato dall’Az Alkmaar e fu nella rosa della squadra che vinse il campionato senza però mai debuttare. Scese in campo qualche volta nei due anni successivi segnando anche quattro reti, ma a volerlo nel gennaio 2011 fu il Brescia. Con le Rondinelle giocò solo sei partite senza segnare reti e i lombardi retrocedettero in Serie B. In cadetteria riuscì a trovare la via del gol per ben sedici volte, la sua miglior annata, e così provò tornare nel massimo campionato. I sei mesi a Pescara e gli altri sei al Torino però non furono memorabili, ma gli consentirono di segnare i suoi unici tre gol in Serie A prima di tornare in B al Latina. Se ne andò in Spagna prima all’Elche e poi alla Real Sociedad. A San Sebastián si rivelò un buon attaccante di riserva riuscendo a mettere a segno sette reti, ma a fine anno andò in Russia al Rubin Kazan poi in Germania all’Hannover, e infine ancora in Brasile al Corinthians.

 

DARKO KOVAČEVIĆ
Centravanti forte fisicamente e con grandi abilità soprattutto nel colpo di testa. Darko Kovačević è stato uno dei grandi rimpianti del calcio europeo per quello che avrebbe potuto essere, ma non è stato. Dopo i grandi inizi in Patria tra Proleter e Stella Rossa, venne acquistato dallo Sheffield Wednesday prima e dalla Real Sociedad poi. Dopo un primo anno di luci e ombre divenne un cannoniere implacabile e con i baschi andò a segno per diciassette volte il primo anno e sedici il secondo. La Juventus si gettò su di lui ma non riuscì mai a diventare titolare, bloccato come era da Del Piero, Inzaghi e Trezeguet. Entrò comunque nel cuore dei tifosi bianconeri per una sua decisiva doppietta a San Siro contro l’Inter dell’ex Lippi e dopo due anni provò a passare alla Lazio. Se a Torino si rivelò comunque una buona riserva, a Roma fu un completo disastro e nelle sue solo sette presenze non riuscì mai a segnare. Tornò dunque alla Real Sociedad riuscendo nel 2003 a segnare il suo numero record di diciannove reti. Furono oltre novanta i suoi gol con i biancoblu diventando un immortale della squadra prima di chiudere con l’Olympiacos.

 

MCDONALD MARIGA
Centrocampista di qualità e quantità, considerato tra i giovani più promettenti d’Europa e una luce di speranza nello sconosciuto calcio keniota. McDonald Mariga nacque a Nairobi e iniziò nelle squadre locali prima di passare in Svezia all’Enköping e soprattutto all’Helsingborgs. Fu qui che si fece notare e acquistare dal Parma e in Emilia disputò tre anni e mezzo molto positivi, tanto da essere acquistato dall’Inter di Mourinho. Il portoghese lo mise anche in campo nella semifinale contro il Barcellona dove non sfigurò e poté così festeggiare anche lui il Triplete. Con Benítez partì titolare ma una serie di guai fisici ne condizionarono la carriera. Nel 2011 iniziò vari prestiti, partendo proprio dalla Real Sociedad, ma giocò solo quattordici partite in metà stagione prima di tornare al Parma. Fece una lunga sponda tra Milano e i Ducali prima di passare al Latina e chiudere con il Cuneo.

 

HARIS SEFEROVIĆ
Attaccante di movimento dotato di un buon fiuto del gol è riuscito negli ultimi anni a rilanciare una carriera che sembrava destinata all’oblio. Haris Seferović debuttò giovanissimo nel Grasshoppers e qui venne acquistato dalla Fiorentina. A diciannove anni debuttò in Serie A contro il Brescia prima di tornare in Svizzera al Neuchâtel Xamax. Tornò nel gennaio 2012 in prestito a Lecce ma non riuscì ad aiutare la squadra a salvarsi e in estate tornò a Firenze dove giocò ancora molto poco. Andò in B a Novara contribuendo in maniera determinante al quinto posto dei piemontesi e per questo venne acquistato dalla Real Sociedad. In Spagna partì alla grande segnando contro Getafe e Lione in Champions, ma poi si spense e trovò solo un altro gol contro l’Osasuna. All’Eintracht Francoforte si riprese e dal 2017 gioca nel Benfica.

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