Connessione iberica: al Chelsea si parla spagnolo

Se il Chelsea è una delle favorite per la lotta al secondo posto il merito è tutto della spina dorsale made in Spain: distribuiti equamente in ogni reparto, Alvaro Morata, Marcos Alonso, Pedro, Cesar Azpilicueta e Cesc Fabregas sono i veri assi nella manica di Antonio Conte, che fa affidamento proprio sul gruppetto spagnolo per assicurarsi il secondo posto e tentare l’impossibile assalto al Manchester City.

Pur non essendo tutti nuovi arrivi (soltanto Morata si è aggiunto nella scorsa sessione di calciomercato), lo speciale feeling creatosi fra i giocatori spagnoli ha permesso al Chelsea di avere una marcia in più rispetto alle rivali: il punto di forza dei Blues sta nel fatto che, oltre alle grandissime prestazioni dei giocatori prima citati, i cinque hanno messo a segno già 22 reti in altrettante giornate, numeri incredibili per una squadra che non aveva mai mostrato un gioco di gruppo tanto bello e vincente.

L’addio di Diego Costa, passato all’Atletico Madrid pochi giorni fa, ha permesso ad Antonio Conte di modificare la sua strategia, puntando più su azioni corali anziché sulla forza del singolo. Per questo motivo l’arrivo di Alvaro Morata è stato decisivo: l’attaccante spagnolo ha trovato nel Chelsea la squadra ideale dove esprimersi al meglio, coadiuvato anche da un Azpilicueta che, perfettamente inserito come difensore centrale, ha sviluppato una bellissima affinità proprio con il connazionale, riuscendo a mandarlo in rete ben sei volte sulle dieci totali.

Una menzione speciale va fatta anche a Marcos Alonso, uno dei migliori acquisti di tutta la gestione Conte: oltre a essere un eccellente difensore, lo spagnolo ex Fiorentina con la rete siglata ieri sera contro l’Arsenal (la sesta stagionale) è diventato il difensore che è riuscito a segnare più reti nei cinque maggiori campionati europei, una statistica impressionate che dimostra quanto questa connessione iberica porti benefici a tutta la squadra valorizzando le grandi doti di ogni singolo calciatore.

Se a questo aggiungiamo poi il fatto che gli spagnoli sono distribuiti equamente in ogni reparto ecco che il mix comincia a funzionare alla perfezione. La colonna portante roja è il vero propulsore di un Chelsea che di inglese oramai ha ben poco: forse è davvero questo il segreto di una squadra che, malgrado stia ottenendo risultati peggiori rispetto alla seconda stagione, ha trovato finalmente il suo prezioso equilibrio per puntare nuovamente in alto.

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