Copenaghen: le questioni del derby FCK – BIF

La sterilità vista in campo nella partita tra Kobenhavn e Brondby, ci da modo di concentrarci in particolar modo sulla cornice del match. Nelle questioni ultras della città di Copenaghen c’è sempre molto da dire; la Danimarca infatti, ci regala sempre tante interessanti vicende legate al mondo ultras, ed il derby di domenica non ha fatto eccezione.

Si sa, Kobenhavn e Brondby si odiano fino al midollo. Si odiano tra loro le società, i giocatori in campo ed in particolare modo i tifosi delle due squadre. E’ un odio geografico, storico, ideologico e di supremazia cittadina. Entrambe le tifoserie sono famose in tutte Europa, nel circus ultras, per le loro ampie conoscenze e abilità dell’arte del pyro, o in parole più povere dell’uso dei fumogeni. E’ per questo motivo che in ogni occasione in cui le due squadre si incontrano, ci si aspetta uno spettacolo incredibile; ieri, tuttavia, non è stato così. Il motivo risiede nella decisione, dettata a tutti gli effetti dalla polizia della città di Copenaghen, di trovare una sistemazione diversa dal solito per gli ultras del Brondby, all’interno del Parken di Copenaghen. Scopriamo insieme i dettagli della faccenda.

 


Prima di narrare i fatti che seguiranno, è indispensabile fare una premessa. In passato, il derby di Copenaghen è stato teatro di numerosi scontri sanguinolenti tra le due tifoserie di Kobenhavn e Brondby. Allo stesso tempo, il Telia Parken ha ospitato partite internazionali che vengono ricordate tutt’oggi per avvenimenti piuttosto strani all’esterno ed all’interno della struttura. In primis, salta in mente la finale di Coppa UEFA tra Arsenal e Galatasaray, dove la polizia danese andò totalmente in tilt durante gli scontri causati dai Gooners. I londinesi avevano desiderio di vendicare l’uccisione di alcuni hooligans del Leeds, rimasti uccisi nella semifinale della competizione in quel di Istanbul.

Ma usciamo dalle questioni di calcio europee, per entrare nel merito dei fatti di ieri, che sono puramente scandinavi, sia nell’effettività che nel preambolo di ciò che è successo. La causa scatenante l’intera faccenda risiede, come già detto, nella decisione da parte della polizia di Copenaghen di cambiare il luogo all’interno dello stadio nel quale i fan del Brondby avrebbero dovuto assistere alla bollente partita. Il settore ospiti dello stadio è solito essere situato nei settori A8-A11, ovvero sulla tribuna a destra della curva occupata dalla Sektion 12all’estremità opposta. E’ stato così durante moltissimi altri derby precedenti, e tutte le tifoserie ospiti hanno assistito alla partita in quel settore durante questa stagione, e nelle precedenti. La decisione della polizia tuttavia, ha fatto incendiare la scintilla sempre ben viva tra i tifosi del Brondby.

 

Indignati i cosiddetti Ragazzi della periferia Ovest hanno accusato in settimana la Sektion 12gruppo rivale, di avere accordi con la polizia, di temere i tifosi del Brondby e di aver preso la palla al balzo per mettere in mostra nuovamente la loro arroganza. La risposta, immediata e diplomatica, da parte della Sektion 12chiariva la loro totale estraneità ai fatti, nominando la polizia come unico elemento decisivo nella faccenda. Con il passare dei giorni, tra i tifosi del Brondby si è diffusa l’idea di disertare la partita, interpretando il cambio di settore come un affronto. Da programma, gli ospiti sarebbero dovuti finire nel settore D dello stadio, ovvero nella curva opposta a quella occupata dai tifosi bianco-blu, soluzione peraltro già adottata in occasione di altri derby.

E’ evidente che la motivazione di questa scelta derivi da una strana volontà di far sentire “sbagliati” gli uomini in campo del Kobenhavn. I successi della squadra della capitale danno fastidio, e gli 11 punti di distacco (distanza già incolmabile) condannano il Brondby ad un altro anno di attesa per il nuovo titolo. Come in ogni guerra c’è la necessità di avere una causa occasionale, in questo caso rappresentata dalla decisione presa dalla polizia cittadina. Famosi per il loro calore e la loro aggressività, i tifosi del Brondby non avrebbero avuto modo di causare danni, confinati nel settore D come da copione. E’ per questa ragione che hanno deciso di boicottare, disertare la partita in toto. Il settore ospiti è così rimasto totalmente vuoto, salvo pochissimi tifosi sparsi, probabilmente membri dei vai gruppi ultras del club, che volevano assistere alla partita. Migliaia di tifosi sono rimasti nel quartiere ovest di Copenaghen.

 


Questo tipo di protesta, ha fondamenta ben consolidate nella società danese. E’ difficile pensare ad una decisione di questo tipo per tifoserie italiane, francesi o balcaniche. Il nostro tifo infatti, prevede che il numero di tifosi presenti ad una partita esterna determini in un certo modo il rango degli ultras della squadra. E’ per questo che i settori ospiti di San Siro (al terzo anello) o di moltissimi altri stadi, vengano comunque riempiti in massa durante le partite di cartello. Rare, isolate, quasi assenti le proteste massicce che prevedono scioperi programmati a causa di una trasferta diversa dal solito. Tutto ciò, in Danimarca non è novità. A detta dei danesi, infatti, le decisioni prese dai gruppi ultras riflettono la società di Copenaghen; ma in che modo?

Per spiegarlo occorre entrare, o perlomeno lambire, questioni politiche e sociali. La Scandinavia intera, ed in particolar modo la Danimarca, può vantare di poter essere la prima zona geografica ad aver introdotto enormi preservazioni sui lavoratori, comunemente chiamate oggigiorno Danish Trade Unions. In sintesi si tratta di un sistema di sindacati ben più solido rispetto al nostro. Proprio grazie a questo metodo, raggruppato sotto il nome di “socialismo scandinavo“, la popolazione danese è stata spesso protagoniste di silenziose rivolte, basate sull’assenteismo. Tutto ciò è avvenuto in molti ambiti, e negli ultimi anni, a quanto pare, anche il calcio è stato raggiunto da queste ideologie. Ecco spiegato il motivo per cui gli ultras del Brondby hanno disertato il derby cittadino, in un certo qual modo rovinando un’atmosfera infiammata dai rivali Loverne

Già, perchè la Sektion 12 e la Nedre C non si sono tirate indietro dal tifare e supportare i loro beniamini del Kobenhavn. Durante tutta la partita, capi ultras hanno inneggiato cori ed organizzato coreografie, striscioni, spettacoli di fumogeni e quant’altro, come sempre dotati di microfono e mini-palco, in pieno “stile Marsiglia“. In aggiunta, numerosissimi striscioni infamatori verso l’intera società Brondby, con stoccate particolare ai Supportersgrandi sostenitori della decisione del boicottaggio. Sono state chiamate in causa questioni di mentalità, superiorità e fifa, tutti argomenti scottanti, che lasceranno spazi aperti anche per i prossimi derby.

 

I fan del Brondby invece, hanno atteso il pullman della squadra al loro stadio, dove hanno festeggiato rabbiosamente uno 0-0 sudato, contro quella che è a tutti gli effetti, la migliore squadra del campionato. Il tutto con la totalità della squadra intenta a saltare e cantare, tanto per cambiare, cori infamatori contro il Kobenhavn.

Occhi sempre puntati sul movimentato campionato danese, in attesa di un altro infuocato derby!

 

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