Perché l’esordio di Cristiano Ronaldo non sarà visibile sulla tv inglese

Molti tifosi inglesi del Manchester United non potranno vivere in diretta il secondo esordio di Cristiano Ronaldo con i Red Devils. Neanche un ritorno di questa portata basta per cambiare il regolamento della Premier League che non consente a nessuna emittente sul territorio nazionale di trasmettere le partite giocate nella fascia pomeridiana del sabato, tra le 14:15 e le 17:15.

Non è di certo una novità, dato che la regola è in vigore ormai da tempo e non è mai stata infranta, neanche in casi così eccezionali che di sicuro avrebbero attirato davanti alla televisione molti più utenti rispetto al normale. La “3pm blackout rule”, com’è chiamata in Inghilterra, è stata inserita dalla federazione per tutelare specialmente le serie minori e consentire ai tifosi di recarsi allo stadio senza nessuna distrazione proveniente dalle partite del massimo campionato inglese. In sintesi: se non ci sono partite in tv, l’unica alternativa è quella di comprare il biglietto per seguire gli eventi dal vivo. La formula ha trovato riscontro, tanto che molte persone il sabato pomeriggio riempiono gli stadi anche delle squadre più piccole, un elemento essenziale per la sopravvivenza in campionati dove gli introiti sono infinitamente minori rispetto al circuito della Premier League.

E non c’è Cristiano Ronaldo che tenga in questa situazione. Chiunque abbia voglia di vedere live il ritorno del portoghese a Old Trafford contro il Newcastle dovrà munirsi di biglietto e assistere alla sfida dagli spalti. L’unica alternativa è quella di aspettare la fine della partita e “accontentarsi” soltanto degli highlights, materiale preziosissimo per tutte le emittenti inglesi. Nel resto dell’Europa invece la programmazione seguirà il suo normale corso: non essendo in vigore la regola del blackout, gli italiani saranno più fortunati e potranno assistere comodamente dal divano di casa al ritorno a casa di CR7, senza doversi munire di radiolina .

Impostazioni privacy