Caos, inaffidabilità, un calcio che va al contrario. Per fortuna era solo un’amichevole, ma ciò che è accaduto alla Danimarca nell’amichevole contro la Slovacchia è lo specchio di una situazione surreale che ha portato una squadra arrivata agli ottavi di un Mondiale a giocare con una squadra fantasma.
Nessun calciatore professionista in campo: fuori quelli che giocano all’estero, fuori i migliori del campionato nazionale, fuori anche quelli della seconda divisione. Il motivo? Un mancato accordo con la federazione nella gestione degli sponsor differenti da quelli della nazionale.
E così in campo a Trnava sono scesi in campo nove giocatori di terza divisione, uno di quarta e addirittura un portiere di calcio a 5, passato dalla porta da 3 metri a quella del campo grande. E così al posto di Schmeichel ha giocato Haag, il 10 di Eriksen lo ha vestito Gaudin, e al posto di Poulsen è sceso in campo lo sconosciuto Hoybye.
Una sconfitta, per 3-0, che è il minore degli aspetti negativi. La Danimarca rischia gravi sanzioni per questa situazione: multe, penalizzazioni o addirittura l’esclusione dal prossimo Europeo, oltre che altre figuracce in partite più importanti, come quelle di Nations League che stanno per arrivare nel loro calendario.
E la miglior nazionale danese del millennio rischia di lasciarsi scappare via l’opportunità di disputare una competizione di prestigio come l’Europeo per una situazione gestita male dalla federazione.
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