Il grande giorno è arrivato. Kevin De Bruyne è un calciatore del Napoli. Dopo le visite mediche a Roma, a Villa Stuart, la firma del contratto e poi la presentazione in pompa magna per il nuovo calciatore della squadra Campione d’Italia, un rinforzo straordinario arrivato dopo un’operazione che ha rischiato di saltare.
Secondo le fonti provenienti da Napoli, dirimente, finanche quasi a causare lo strappo, la gestione dei diritti d’immagine del calciatore. Kevin De Bruyne ha tantissimi sponsor che fanno a gara per associare il belga al proprio brand ed è proprio sulle percentuali da riconoscere la trattativa ha rischiato seriamente di saltare. Alla fine l’accordo si è trovato su una quota oscillante fra il 10 e il 15%. Uno sforzo per venirsi incontro, anche perché il belga ha sempre mostrato la volontà assoluta di vestire al maglia azzurra, una volta chiusa l’esperienza con il Manchester City arrivando a rifiutare anche un ingaggio da 25 milioni netti l’anno, offerta faraonica che era arrivata dalla Superlig turca.
Il calciatore belga ha firmato un contratto che prevede 10 milioni di premio al momento della sigla, poi sei milioni per la prima stagione e cinque per la seconda. In totale sono i soldi che avrebbe guadagnato in un solo anno in Turchia ma evidentemente la scelta del Napoli non è dettata dal fattore economico. De Bruyne, praticamente liquidato dal City, ha ancora voglia di cimentarsi in un campionato competitivo e dimostrare prima di tutto a sé stesso di essere ancora un calciatore capace di spostare gli equilibri. Ad allenarlo, poi, troverà Antonio Conte, il tecnico ideale per rimetterlo a lucido e trarre il massimo dalle sue potenzialità puntando anche sulla voglia di rivalsa di un calciatore ferito nell’orgoglio da chi non ha più creduto in lui.
Kevin De Bruyne, se accompagnato dalla migliore condizione fisica, è il miglior centrocampista creativo d’Europa. Nel Manchester City ha collezionato 422 presenze mettendo a referto 108 gol e 177 assist (il migliore della storia della Premier). A Napoli troverà l’humus ideale per esprimersi al meglio. È la squadra più “inglese” d’Italia per intensità e ricerca del gioco in verticale e potrà giocare accanto a McTominay per innescare Lukaku in un 4-3-2-1 ad albero di Natale, oppure da trequartista puro con due ali ai lati. In questo caso sarebbe lo scozzese a fare un passo indietro. In ogni caso completa una batteria di centrocampo con Anguissa (ammesso che resti) e Lobotka. Un reparto quasi senza uguali in Europa. Appunto, da Champions.
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