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De Rossi, altra rivoluzione: ecco la Roma di “gamba”

La Roma ha trovato la compattezza dopo una settimana complicata dalla sconfitta con l’Empoli e un ambiente già in subbuglio. La sfida contro la Juventus sembrava segnata. Invece i giallorossi ne sono usciti indenne. I 90’ allo Stadium hanno lasciato in eredità sì un punto, ma soprattutto la sensazione che si sia cambiato registro. Da De Rossi è arrivato un segnale forte e chiaro. Scende in campo chi corre, non il curriculum.

La nuova Roma: la “gamba” ha pagato

La Roma aveva la necessità assoluta di non perdere la partita e per arrivare all’obiettivo il tecnico ha sacrificato Paredes un campione del Mondo per Pisilli un ragazzo poco più che esordiente e un talento come Dybala per la “gamba” di Saelemaekers. Scelte forti, ma non del tutto inaspettate. L’undici iniziale è coerente con quanto De Rossi aveva premesso e promesso nella conferenza stampa post Empoli. Le decisioni legate all’undici iniziale hanno lasciato perplessi solo chi non ha prestato attenzione alle  dichiarazioni del tecnico. Alle parole sono seguiti i fatti, confortati da una Roma apprezzabile per equilibrio, attenzione, personalità e disciplina. Riassumendo il concetto: la “gamba” ha pagato. Certamente, correre e metterci lo spirito non basta. La sensazione è che la coperta di Daniele De Rossi sia ancora corta. Alla buona fase difensiva non è corrisposto il resto: la Roma non è riuscita a buttarsi nello spazio per andare a caccia del colpo del KO rimasto nell’aria ma anche lontano dall’area di rigore avversaria.

Dovbyk, prova del nove a settembre

Artem DovbykArtem Dovbyk
Immagine | Ansa

In questa ottica, la squadra è apparsa più lineare e presente a sé stessa dopo l’ingresso di Shomurodov e Kone che troverà senza dubbio spazio. Il centrocampista ha già rubato l’occhio.  L’attaccante uzbeko ha attaccato la profondità ed è andato a pressare con efficacia. La sua incisività, sinora, è inversamente proporzionale a quella di Dovbyk. È ancora presto e sarebbe anche ingeneroso, oltre che ingiusto, bollare l’ucraino come un errore di mercato, ma la sua prova è stata impalpabile. Non è oggettivamente facile divincolarsi dalla marcatura di Gatti e Bremer che gli hanno dedicato attenzioni particolari, ma è altrettanto innegabile che il ragazzo abbia il fisico e la prestanza per riuscire a reggere botta. Per ora, i primi 270’ in giallorosso hanno disseminato, qua e là, indizi sufficienti per giustificare un problema. La Roma ha segnato un gol in tre partite. De Rossi ha fiducia nell’ucraino. Scegliendo chi corre ha avuto ragione. La speranza dei tifosi romanisti è che la abbia anche nel puntare forte sull’ex centravanti del Girona.

Pasquale Luigi Pellicone

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