Calcio

Dentro o fuori: la Juventus e il bivio Champions

A quattro giornate dalla fine la Juventus si gioca tutto: senza Champions sarebbe un fallimento sportivo ed economico. Tudor in bilico, mercato da rifondare

Qui non si parla di belle prestazioni. Non si parla di crescita. Si parla di conti da salvare, di dignità da difendere.
A quattro giornate dalla fine, la Juventus è sospesa tra il quarto e il quinto posto, in piena bagarre Champions, con la lama del coltello che sfiora la pelle.
Io non ho bisogno di mezze parole: se non arriviamo tra le prime quattro, è un fallimento totale.

Non solo sportivamente, ma economicamente. Una Juventus fuori dalla Champions significa perdite da decine di milioni, meno appeal sul mercato, e un altro anno a vivacchiare tra sogni mancati e occasioni sprecate.
E dopo due stagioni di mediocrità, un altro passo falso non ce lo possiamo permettere. Punto.

Tudor: prova d’appello senza sconti

Quando Igor Tudor è arrivato, io sono stato uno dei primi a dire: finalmente un po’ di aria nuova. E qualcosa è cambiato. Più corsa, più intensità, più coraggio.
Ma il tempo degli applausi ad ogni pareggio è finito.

La riconferma di Tudor non può prescindere dalla qualificazione in Champions. Se ci arriva, allora si può costruire. Se fallisce, allora bisogna avere il coraggio di ripartire da un altro.
Alla Juventus non c’è spazio per i sentimentalismi. Se vinci, resti. Se perdi, saluti. È sempre stato così. Deve tornare ad essere così.

E anche io, che ho sempre sostenuto Tudor, non potrò difenderlo se falliremo il bersaglio grosso.

Alla Juve, “quasi” non è una parola ammessa.

Un mercato da non sbagliare (di nuovo)

La prossima stagione non può cominciare come l’ultima: con una campagna acquisti sbandierata come trionfale e finita in un catalogo di rimpianti.
Serve un mercato vero. Serve gente che cambia la squadra, non figurine da esibire su Instagram.

I vari Luiz, Koopmeiners, Kolo Muani bisognava già capirlo mesi fa che non erano la svolta.
Adesso servono giocatori che abbiano due cose: fame e personalità.
Non importa il nome. Importa il sangue che hai nelle vene.

E io non voglio sentir parlare di “progetti triennali”.
Chi viene alla Juventus deve essere pronto a vincere subito.
Chi non ha questa mentalità, può restare dov’è.

Il momento della verità è adesso

Quattro partite. Quattro finali. Niente calcoli, niente se, niente ma.

Se questa squadra ha ancora un briciolo di orgoglio, deve tirarlo fuori adesso.
Perché senza Champions, senza soldi, senza rilancio, il rischio non è solo un anno difficile.
Il rischio è entrare in un tunnel da cui poi non si esce più.

E io non sono disposto a guardare la Juventus ridotta a una comparsa.
O si vince.
O si cambia tutto.

Stefano Vercelli

Mi chiamo Stefano Vercelli e sono juventino nel profondo. La Juventus è la squadra che mi ha insegnato a non arrendermi mai, ma oggi non posso ignorare la realtà: siamo lontani dai nostri standard. Dal 2017, scrivo con l’unico obiettivo di analizzare la situazione senza sconti. Non sono disposto a giustificare la mediocrità, perché so che la Juve può fare molto di più. Ogni articolo che scrivo è un richiamo alla grandezza di una squadra che non deve mai dimenticare chi è. La Juve merita di più, e io non smetterò di dirlo

Recent Posts

Dalla Serie A alla Kings League: la scalata al trono di Ciccio Caputo

Tra i protagonisti indiscussi del trionfo dei TRM nella Kings League Italia spicca un nome…

2 ore ago

Aurelio De Laurentiis, l’oro di Napoli: anatomia di un successo

Campioni d’Italia, per la quarta volta. È il Napoli di Antonio Conte, ma è anche…

1 giorno ago

Antonio Conte, l’uomo dei record: nessuno come lui in Italia

Antonio Conte, uno scudetto da record: il Napoli vince il quarto titolo della propria storia…

1 giorno ago

Lookman all’Arsenal? Il futuro dei Gunners si tinge di nuovi colori

L’attaccante nigeriano, attualmente in forza all’Atalanta, sta vivendo una stagione da protagonista in Serie A,…

2 giorni ago

Ronaldo al Mondiale per Club: un’assenza che potrebbe diventare presenza

Questa edizione segna un cambiamento significativo nel format della competizione, con 32 squadre suddivise in…

2 giorni ago

Roma, la resa dei conti: dopo Ranieri chi? E quale progetto?

Roma, che caos. Da quando Claudio Ranieri ha confermato il suo addio alla panchina giallorossa…

2 giorni ago