Derby di Copenaghen: 25 anni di storia

I tifosi calcistici danesi si preparano a quello che è indubbiamente l’evento sportivo più atteso della stagione. Oggi, alle 13.30, ci sarà il calcio d’inizio del derby di Copenaghen, tra FC Kobenhavn e Brondby IF. Dal 1992, anno in cui la Superligaen fu rifondata, ed in contemporanea vennero unite B 1903 e KB per formare l’FC Kobenhavn (per informazioni, vedere qui), le due squadre della capitale si danno battaglia in innumerevoli scontri diretti di alta classifica. In 25 anni di storia di Superligaen, i bianco-blu (FC Kobenhavn) hanno ottenuto 11 titoli danesi, mentre i giallo-blu (Brondby IF), ne vantano 10. E’ per questi dati, e per la storia della partita, che il match di domani non potrà mai essere banale, nonostante gli 11 punti di vantaggio dei Loverne sugli eterni rivali. Entriamo ora nelle viscere dell’argomento, concentrandoci in primis sulla storia di questo leggendario derby, ed in secondo luogo alle attese per il match di domani.


Spesso fuori dai riflettori a causa di un livello di campionato troppo basso, il match tra Kobenhavn e Brondby ha un fascino infinito. E’ pur sempre il match tra le due migliori squadre del paese, ed è per questo che migliaia di tifosi assistono all’evento sul posto o da casa. Per i fan di calcio scandinavo non sarà una notizia il fatto che i nostri amici tifosi, di qualsiasi squadra essi siano, sono esperti ed amanti del “pyro“; vere e proprie battaglie di fumogeni avvengono ogni volta tra le due tifoserie. Per infarinare le proprie conoscenze su questa faccenda, è sufficiente vedere anche dei match di second’ordine per capire quanto la Sektion 12 ed i Supporters siano imbattibili nel settore. Diversi derby sono stati incorniciati da meravigliose coreografie, e tafferugli per le strade della capitale danese, a dimostrazione del sentimento che è presente dietro questo evento. Nelle fredde vie di Copenaghen infatti, i fan calcistici non aspettano che questo momento della stagione, per potersi imporre sull’avversario.

Il sentimento verso l’avversario è quello dell’odio, in una brutale quanto reale sintesi. Il totale storico dei derby, a partire ovviamente dal 1992, ammonta a 93 incontri (tra campionato e coppe). Il Kobenhavn ha vinto in 42 occasioni. 30 le vittorie del Brondby, e 21 i pareggi: in nessun caso però, abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad un derby europeo. Il motivo? E’ piuttosto semplice. Il Kobenhavn è una società giovane, che ha impiegato qualche anno ad arrivare alti livelli in seguito alla sua fondazione. Negli ultimi anni, tuttavia, ha trovato una costanza disarmante, con il costante intento di “europeizzare” il proprio calcio. Con ciò intendiamo elevare la propria prestazione a qualcosa di piacevole, e non prettamente basato su interventi duri o forza fisica, elementi tipici del calcio danese. Durante gli anni questa ossessione ha causato anche pesanti ed inaspettati fallimenti, ma da tre stagioni a questa parte i risultati stanno arrivando con prepotenza, ed il club si sta affermando anche in Europa (la presenza nella Champions League e nella Europa League di quest’anno non è di certo casuale).

Al contrario, la storia recente recente del Brondby ci riporta una certa flessione dei Ragazzi della Periferia Occidentale. L’ultimo titolo vinto risale alla stagione 2004-05 ed in questi 12 anni per ben 4 volte la squadra non è nemmeno apparsa nella top 5 del campionato. Tutto ciò è molto negativo per l’interezza del calcio danese; l’idea di fondare la SuperLega sfavorisce in modo sostanziale il campionato danese (così come molte altre leghe minori), e l’assenza di una società storica come il Brondby nel calcio europeo di certo non aiuta il ranking del campionato.

 


Le due squadre arrivano alla sfida con due morali ben differenti.

Il Brondby, pur soddisfatto dell’attuale seconda posizione in classifica, è consapevole di essere impotente per la lotta al titolo. Gli ingranaggi dei Loverne stanno girando davvero molto bene, e la loro ultima vittoria in Europa League nella trasferta bulgara contro il Ludogorets non fa ben sperare. Lo scontro diretto, come ogni derby, è un match ben isolato dal resto della stagione, ed è per questo che gli uomini di Zorninger daranno anima e cuore per strappare i tre punti nel calderone del Parken. Non vengono segnalati importanti assenze (a parte la squalifica del portiere Ronnow), anche se il rigido clima danese può tradire anche nella rifinitura della partita. Come sempre, i giallo-blu si affideranno al bomber Teemu Pukki, numero 9 finlandese con ancora ampie prospettive di crescita. Wilczek e Mukhtar andranno a completare un pacchetto offensivo di tutto rispetto, coperti dal prezioso lavoro in interdizione di Norgaard. Difesa a 4 confermata, con la fascia da capitano sempre al braccio sinistro di Larsson.

Il Kobenhavn è al secondo match ufficiale senza lo storico leader e capitano Delaney. Andato in quel di Brema, sta oliando un meccanismo piuttosto difettoso in una Bundesliga molto competitiva. L’acquisto invernale adepto a sostituirlo è Uros Matic, fratello di Nemanja. Arrivato dallo Sturm Graz, avrà un battesimo di fuoco in una Superligaen già conquistata nella prima parte di stagione dai suoi compagni. L’assenza di Verbic potrebbe dare qualche cruccio a mister Solbakken, ma Falk-Jensen e Kusk sono pronti a lottare per la causa. Sull’altra fascia agirà Toutouh, versatile giocatore offensivo in grado di rimpiazzare anche uno tra Cornelius e Santander, fissa coppia d’attacco. Amakwaa, in pieno recupero dopo il terribile infortunio di molto tempo fa, non dovrebbe essere ancora disponibile. Quartetto difensivo super confermato, con la fascia da capitano che è passata nel frattempo all’ex-vice di Delaney, Zanka Jorgensen, altra bandiera del club. L’insostituibile Ludwig Augustisson, che raggiungerà Delaney al Werder in estate, è pronto a collaborare alla fase offensiva, strappando applausi ai suoi tifosi come suo solito fare.

 


Tra storia, fascino, fumogeni, coreografie e campo, siamo pronti a goderci 90 minuti di passione allo stato puro. E’ il momento di Kobenhavn-Brondby, è un popolo contro l’altro, due filosofie contrapposte, una sfida al cardiopalma, sul rettangolo verde e sugli spalti. 

Buon divertimento, god sjov!

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