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Don Andrés Iniesta e i bravi

Ha sofferto la Spagna nella sua gara d’esordio degli Europei ma alla fine è riuscita a prendersi i tre punti; proprio come Francia e Germania. Nessuna delle cosiddette “big” ha entusiasmato in questo primo turno, però sono tutte riuscite a venire fuori da situazioni complicate grazie a giocate di singoli. Mentre la Francia e la Germania devono ringraziare rispettivamente Payet e Neuer, oggi la Spagna se ha ottenuto i tre punti è perché ha un fuoriclasse assoluto, Andrés Iniesta.

Andrés, la guida perfetta

In una giornata complicata in quel di Tolosa, dove i due volte campioni d’Europa faticano ad avere la meglio di un’ottima Repubblica Ceca messa perfettamente in campo da Vrba, serviva un colpo di genio, la giocata del campione per sbloccare un match indirizzato pericolosamente sui binari del pareggio. E allora ecco che le “furie rosse” vengono letteralmente prese per mano dal calcio fatto persona. Iniesta per tutto il match ha incantato con le sue giocate che hanno costantemente messo in difficoltà la difesa avversaria. Ma se l’attacco non è riuscito a sfruttarle (zero goal realizzati dal reparto offensivo a disposizione di Del Bosque nelle ultime due partite), ci ha pensato un difensore a rendere omaggio all’ennesima pennellata di Don Andrés. Palla fantastica del cervello della Spagna e colpo di testa di Pique per la vittoria finale. Nell’anno in cui le “furie rosse” decidono di cambiare inserendo in squadra forze fresche, avere un giocatore come Iniesta che ti trascina nei momenti di difficoltà può essere solamente un vantaggio.

L’attacco può rappresentare un problema

Georgia e Repubblica Ceca; un solo goal fatto, per altro da un difensore. L’Europeo è appena iniziato ma il problema del reparto offensivo potrebbe diventare serio nel corso della manifestazione. Eppure i giocatori davanti sono di tutto rispetto: Morata, Aduriz, Nolito, Pedro, tutta gente che in area di rigore ci sa fare. Ma allora qual’è il problema? Bisognava chiamare Torres? No perché anche due anni fa, al Mondiale, uno come Diego Costa fallì clamorosamente con la maglia spagnola. Forse, l’eccessivo possesso palla e il continuo movimento rende meno lucidi gli attaccanti al momento della conclusione a rete. Occhio però a trarre conclusioni affrettate, il torneo è ancora lungo.

Con la nuova formula che prevede l’accesso agli ottavi di finale anche delle quattro migliori terze, iniziare con un successo di mette in una posizione più che favorevole per il passaggio del turno. Chiaro che non bisogna rilassarsi perché altrimenti rischi di trovarti con un pugno di mosche in mano. Ma se, nei momenti di difficoltà, ci penserà Don Andrés Iniesta a trascinare i suoi, tutto diventa più semplice

Saverio Fattori

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