Elliott, il ragazzino londinese che ha conquistato Liverpool

Il sogno di Harvey Elliott era appena cominciato. Dopotutto ha soltanto 18 anni e nonostante la giovanissima età è già diventato un punto di riferimento per il centrocampo del Liverpool. Una scalata difficile la sua, fatta di tanta gavetta e sacrifici ma culminata con un avvio di stagione straordinario che lo ha visto spesso protagonista fin dal primo minuto nelle scelte di Jürgen Klopp.

La sfortuna ci ha messo il suo zampino e contro il Leeds neanche il suo grande talento ha potuto fermare il piede di Struijk autore del bruttissimo fallo che ha mandato Elliott in sala operatoria. Caviglia infortunata e recupero previsto per la fine di questa stagione, un copione brutale che non ha risparmiato il wonder-kid dei Reds, arrivato finalmente in rampa di lancio. E pensare che da qualche mese era diventato un elemento fondamentale per il Liverpool che di qualità a centrocampo ne ha davvero tanta.

Nessuno però è come Elliott: il centrocampista è cresciuto calcisticamente nel Fulham, una delle squadre della sua città natale, e a 15 anni ha già trovato l’esordio tra i grandi bruciando praticamente tutte le tappe. Da Craven Cottage ad Anfield il passo è stato davvero breve, anche se prima di puntare su di lui Klopp lo ha testato nell’Under 23, mandandolo anche in prestito al Blackburn. La gita lontano da Liverpool gli è servita per affinare il suo talento, tanto che al ritorno alla base è stato subito chiamato in causa in Premier League. Il londinese ha partecipato a tutte le partite giocate dai Reds fino a oggi in campionato, con una piccola apparizione all’esordio e tre chiamate dal primo minuto. Numeri importanti per un ragazzo così giovane che ha saputo inserirsi subito in un reparto composto da giocatori esperti.

Le sue incursioni sulla fascia hanno subito messo in chiaro la grande voglia di far bene, una caratteristica che da sempre lo ha accompagnato: per tutta la breve carriera Elliott ha saputo sfruttare al massimo ogni possibilità, aiutato dalle sue qualità e da una personalità rara da trovare in un classe 2003. Senza paura si è preso il suo spazio nel Liverpool, ma sul più bello tutto è finito. Senza di lui il centrocampo di Klopp perde velocità e imprevedibilità, fattori che sarebbero serviti in un calendario fitto di impegni dove il talento delle alternative può fare la differenza. Ma il sogno di Elliott continuerà: dopo l’operazione e la difficile riabilitazione il ragazzino venuto da Londra proverò a riconquistare i cuori della Kop, già rapiti dal suo carattere e dalle magie con il pallone tra i piedi.

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