Olivier Giroud rovescia al (ed il) Marakana. È una sua rete in acrobazia a portare l’Arsenal alla vittoria nella terza giornata del girone H di Europa League. Gol decisivo per stendere la Stella Rossa per 0-1 e far volare i londinesi in testa a punteggio pieno. Gara equilibrata, con il solito turnover totale degli inglesi, risolta solo dal colpo di genio dell’ex Montpellier. Nell’altra gara del girone, ok il Bate, che sale a 4 con i serbi: il Colonia cade ancora ed è in crisi.
Una brutta partenza, lenta, quella dei Gunners, in totale confusione nonostante la frequente presenza nella metà campo avversaria. C’è poca intesa tra gli inglesi, frutto delle scelte di Wenger. L’alsaziano conferma infatti l’ampia rotazione inserendo uno svariato numero di giovani, su tutti Nelson a destra e Willock al centro. Manca impostazione, essendo un giocatore muscolare e difensivo come Coquelin al fianco di quest’ultimo, mentre Maitland-Niles a sinistra si impone poco e male: il primo spunto lo offre a ridosso dell’intervallo, un uno-due con Giroud che frutta una punizione – poi sciupata. Poco ritmo e pochissima intensità, il trio offensivo con Wilshere, Walcott e Giroud produce poco o nulla, cadendo in continui errori di misura. Si riesce invece a mettere in luce Nelson a destra, soprattutto per uno slalom che lascia fermi quattro uomini; l’azione, anche in questo caso, si spegne poi nel vuoto.
La Stella Rossa stringe le linee di difesa e centrocampo e punta alle ripartenze, appoggiandosi anche sulla prima punta Richmond Boakye, vecchia conoscenza del calcio italiano e promessa mai mantenuta. Proprio sua è la migliore occasione della frazione d’apertura, un colpo di testa che si infrange sull’incrocio dei pali su azione da corner. La difesa dell’Arsenal, composta da Debuchy – mancava dallo starting eleven di Wenger dal novembre 2016 – Elneny e Holding, sta a guardare. Serve anche un mezzo miracolo di Cech per tenere la porta inviolata, parata che testimonia tutte le difficoltà dei londinesi, pigri e poco convincenti.
La musica sembra cambiare in avvio di ripresa. Piglio diverso per gli uomini di Wenger, intensi in fase d’attacco nei primi minuti di gioco, vicini per due volte alla rete. Convinzione che sfocia in pericoli per Borjan, anche se il pariruolo Cech non è da meno in termini di impegno. I segnali migliori l’alsaziano li trova dalla fascia destra, dove Nelson prosegue nella propria gara di personalità e Debuchy mostra sicurezza, anche in uscita di palla oltre che a livello di gioco. Venti minuti di nulla più o meno totale accompagnano la gara fino all’80’, quando Rodic lascia il campo, espulso (per doppio giallo) dopo una gomitata su Coquelin.
Serve un colpo da maestro per sbloccare una gara destinata allo 0-0: dialogo tra Wilshere e Walcott, rovesciata di Giroud in piena area. Si coordina in un nonnulla il francese per girare in porta il gol decisivo, uno schiaffo alle ambizioni della Stella Rossa, esausta e trascinata solo dalla forza della disperazione anche nei cinque di recupero. Cech, però, è solo chiamato ad un’uscita alta: l’Arsenal vince la terza gara su tre, non senza soffrire, ma si mantiene a punteggio pieno in testa al girone e vede vicinissima la qualificazione, volando con Giroud.
Rimane al secondo posto la Stella Rossa, raggiunta però dal Bate Borisov a quota 4 punti: i bielorussi stendono il Colonia tra le mura amiche, finale di 1-0. Il primo tempo offre vivacità da ambo le parti, soprattutto un segnale forte da parte del Colonia, reduce da nove sconfitte ed un pareggio nelle ultime dieci uscite. C’è la convinzione di reagire a spingere gli uomini di Stoger, i quali attaccano e sfiorano a più riprese il gol. L’altro volto della medaglia è però una difesa fragile, in difficoltà ogni qualvolta il Bate arriva nei dintorni dell’area. Lo 0-0 resiste fino al 55’, quando i bielorussi sbloccano spedendo gli uomini di Stoger nel baratro. È il terzino Rios a sorprendere Horn, dopo un pallone lavorato da Ivanic all’altezza del dischetto. Il body language del Colonia racconta tutte le difficoltà del momento: Scherbitsky continua a resistere e non concede, i teutonici cercano soluzioni in panchina con risultati esigui. Altra sconfitta, la decima: crisi senza fine e zero punti nel girone.
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