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Napoli, la disfatta di Granada e le speranze dell’Europa League

Tante assenze, troppi errori e pochissime certezze: l’Europa League del Napoli potrebbe diventare più complicata del previsto dopo il 2-0 subito in casa del Granada, avversario difficile da affrontare persino per una squadra che aveva conquistato il primo posto del girone.

Tutto è partito proprio da quel sorteggio che ha messo i partenopei contro una delle squadre peggiori che potessero trovare. L’esperienza lasciata alle spalle poi non era delle migliori: nel suo gruppo la squadra di Gattuso ha sì raggiunto la vetta, ma all’ultimo minuto dell’ultima giornata e grazie al prezioso aiuto a distanza del fanalino di coda Rijeka. Le difficoltà nella prima parte di questa competizione erano state tante, ma i numerosissimi infortuni hanno peggiorato ancora di più la situazione e adesso il Napoli, una delle favorite per la finale, si ritrova aggrappata alla speranza di poter ribaltare completamente il risultato al Diego Armando Maradona, facendo forse affidamento anche sulla mistica che accompagna il nome di questo stadio.

Ma neanche la mano de Dios potrà fare molto per gli azzurri, apparsi completamente disorientati contro il Granada. Il primo tiro in porta è arrivato a quattro minuti dalla fine, segnale poco rassicurante da parte di una squadra che ci aveva abituato a un altro tipo di gioco. Per di più neanche la panchina offriva alternative interessanti: soltanto Zielinski e Bakayoko, per il resto tanti ragazzi della Primavera che Gattuso ha deciso di portare in Spagna soltanto per riempire la lista dei convocati. Pochissime idee in attacco e tanta confusione in difesa non sono il binomio ideale per avere la meglio contro un avversario non in perfetta forma, ma cinico quanto basta per segnare due gol nel giro di 120 secondi con i 4 tiri provati verso la porta in tutta la partita.

Manca la fantasia, la solidità e anche il carattere che in queste occasioni non fa mai male. Ma manca soprattutto la serenità in un Napoli che da ormai troppi mesi naviga in un mare in tempesta. Tutto è rimandato alla sfida di ritorno che diventerà importantissima per il futuro della stagione dei partenopei.

Ada Cotugno

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