Federico Higuain, non solo il fratello di Gonzalo

Prima giornata della MLS 2016, Portland Timbers-Columbus Crew, Minuto 67, Federico Higuain segna un gran goal di rovesciata e regala il momentaneo pareggio alla sua squadra, in una partita che comunque poi perderanno.

Federico Higuain è tre anni più vecchio e dodici centimetri più basso di suo fratello Gonzalo, è approdato negli Stati Uniti nel 2012, dopo aver giro l’Argentina ed anche attraversato l’oceano, esperienze che lo hanno portato anche a dubitare di se stesso, non deve essere in effetti facile convivere con un cognome importante, con sanguisughe che ti elogiano e prevenuti che storcono il naso, eppure Federico non ha mai mollato.

Proprio quando nel 2005 un giovanissimo Gonzalo faceva il suo esordio in prima squadra con River Plate, Federico lasciava i Millonarios, club nel quale pure lui era cresciuto. Sotto la guida di Manuel Pellegrini, Federico Higuain non era infatti riuscito mai ad imporsi finendo rilegato al ruolo di comprimario con appena cinque presenze in due anni. Lasciato il River Federico, gaucho dai denti storti ed il carattere schivo, non si perse d’animo e riusci a farsi dare una possibilità dalla Nueva Chicago, compagine del quartiere Matadores di Buenos Aires.

Qui Federico Higuain trova un ambiente che crede in lui e lo supporta tanto che in due campionati gioca 77 partite e mette a segno 29 goal. Il momento più alto della sua esperienza alla Nueva Chicago fu sicuramente la vittoria contro il River Plate al Monumental per 2-1, suo uno dei due goal e proprio contro suo fratello Gonzalo che restò invece a secco. Avendo rilanciato la sua carriera, Federico, si trasferisce in Europa, al Besiktas, ma a Istanbul non riusce ad ambientarsi e non si adatta neanche al calcio turco, decide così di tornare in Argentina e qui riprende un infruttuoso girovagare tra Independiente, Godoy Cruz e Colon. Nel 2012 si presenta una nuova grande occasione la Major League Soccer , e Federico non se la lascia scappare, appena arrivato ai Columbus Crew segna in 5 reti e serve 7 assist in 13 apparizioni, meritandosi sul campo il titolo di “MLS Newcomer of the Year”, ovvero il miglior nuovo calciatore del torneo. Col passare del tempo ha acquisito consapevolezza dei suoi mezzi diventando il trascinatore della squadra oltre che il maestro del “chip goal”, come viene chiamato il “cucchiaio ” a queste latitudini, da vicino e da lontano. La scorsa stagione è arrivato ad un passo dal titolo perdendo la finale valida per il titolo contro i Portland Timbers, dopo la quale sono gli sono giunte nuove offerte dall’Europa, ma lui ha preferito rinnovare e rimanere dove è finalmente felice.

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