Festival del goal in Jupiler Pro League, con il Brugge che scappa in vetta

Per capire che sia stata una giornata emozionante per gli attenti osservatori della Jupiler Pro League, si basti definire il numero di goal segnati negli scontri delle squadre in vertice: i 16 goal in tre partite tra Anderlecht, Club Brugge e Charleroi (19 goal se vogliamo aggiungere anche la neo terza classificata Royal Anverse), chiarificano la grande potenza offensiva raggiunta dalle squadre di vertice nella corrente stagione.

Il Club Brugge, in un solare pomeriggio domenicale, affronta il temibile Oostende del capocannoniere Zinho Gano: le squadre non hanno nemmeno il tempo di posizionarsi in campo, che ad un minuto dal fischio iniziale, osservano il punteggio cambiare; il goal di Voormer è una delizia per gli occhi, soprattutto grazie all’assistenza di Wesley nell’uno-due di tacco che libera il centrocampista belga al tiro. Squadre mai così arrembanti in campionato, riflettono il loro status fisico, dominando i tempi di gioco con una intensità imprevedibile: dopo 8 minuti di vantaggio, l’Oostende riagguanta il pareggio grazie a capitan Siani, che incorona la sua giornata con un goal meraviglia da schema di calcio d’angolo; l’esterno all’incrocio dal limite dell’area di rigore diventa imprendibile per Horvath. Che Wesley sia diventato in poco meno di 8 mesi, uno dei centravanti migliori della Jupiler Pro League, può essere direttamente osservabile dal suo ruolino di marcia, ma che abbia migliorato in maniera incredibile l’equilibrio tra affinità tecnica e fisica nei suoi movimenti, resterà un mistero ai più che non hanno potuto osservare il cambiamento in allenamento: basti vedere il gol del 1-2 su calcio d’angolo, per osservare lo stacco imperioso sul primo palo, con cui insacca il goal del vantaggio; il giovane Wesley si è seduto a tavola coi grandi, e sembra voler prendere le redini di questa lega. Il vantaggio non dura tanto, poichè l’Oostende è in giornata e impegna Horvath grazie a tiri da fuori perfettamente indirizzati: è proprio su una ripartenza di Siani (migliore in campo per l’Oostende), che il capitano appoggia a Barrier un passaggio a 28 metri dalla linea di porta; ciò che ridefinisce il concetto di bellezza di un goal, lo firma Barrier in quel momento con un siluro che si va ad insaccare nel lato opposto della porta, perfettamente all’incrocio. Un primo tempo di una bellezza inaudita, un antipasto per un secondo tempo col finale thriller: un po la paura e la stanchezza, privano di eccessivi movimenti il secondo tempo delle due squadre, impegnate a non farsi male a vicenda, almeno corrispettivamente al punteggio; ciò che invece riflette il tabellino dei cartellini, è una partita che incomincia a farsi cattiva ed aspra, a causa dei 6 cartellini gialli in 45 minuti. Nel festival dei goal belli e altrettanto decisivi, entra al 93° il gol di Limbombè: il tiro a giro sotto l’incrocio col suo destro (molto educato), diventa l’occasione  per festeggiare una fuga in vetta con un vantaggio di 6 punti sullo Charleroi.

Sugli altri campi, l’Anderlecht concentra quattro reti nei primi 45 minuti contro il Kv Mechelen, evidenziando la rinnovata forma fisica: in rete ci va Gerkens, coadiuvato dal solito Henry Onyekuru che sigla una doppietta fantastica; a timbrare finalmente il cartellino è Teodorczyk che segna un goal da grande centravanti, riuscendo a fuggire sul filo del fuorigioco e ad insaccare in scivolata sull’uscita di Coosemans. Il 3-4 finale è una manna dal cielo per il nuovo staff tecnico dell’Anderlecht, con  Vanhaezebrouck che sta dimostrando rinnovate idee tecno-tattiche per il nuovo corso dei “Viola”.

L’unica delle prime 3 a non vincere è lo Charleroi di Felice Mazzu, che in casa non riesce ad imporsi contro l’Eupen di Mbaye Leye: il 34enne ancora una volta in goal, diventa inarrestabile negli scontri fisici con la difesa dello Charleroi; infatti la doppietta di Baby per la squadra di Mazzu, non riesce ad arrestare il flusso offensivo dell’Eupen che prima con Leye e poi con Ocansey all’88°, arresta i sogni di vittoria dello Charleroi, a 6 punti dalla vetta.

Piccola nota a margine sul miracolo Royal Anverse: la squadra di László Bölöni si trova al 3° posto in pari merito con l’Anderlecht, con una stagiona fino ad ora da incorniciare, con due sole sconfitte contro Genk e Beveren.

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