Flamengo-Internacional, come una finale: ci si gioca il campionato

Una partita che vale un campionato: Flamengo e Internacional una contro l’altra con in palio il Brasileirão. Non è una finale ma gli assomiglia molto per vari motivi, dallo stadio che è stato la cornice dell’ultima grande finale brasiliana, quella tra Palmeiras e Santos per la Copa Libertadores, ai ragionamenti di classifica che potrebbero incoronare il nuovo Campione del Brasile proprio nella partita di questa sera.

Si sono giocate 36 delle 38 giornate di un campionato in cui è successo veramente di tutto: tante capolista differenti, dal Vasco di inizio campionato poi sprofondato e a forte rischio retrocessione, al San Paolo favorito nel mese di gennaio, passando per l‘Atlético Mineiro e poi il citato Internacional. Un solo punto di vantaggio da proteggere in queste ultime giornate, con la grande incognita però di dover passare per forza dallo scontro diretto in casa del Flamengo, unica inseguitrice aritmeticamente ancora in corsa per potergli soffiare quella prima posizione così mutevole nel corso della stagione.

In caso di vittoria l’Internacional sarebbe campione: anche con un semplice conto il distacco di 4 punti non sarebbe ovviamente colmabile all’ultima giornata e quindi il titolo si assegnerebbe direttamente al Maracanã. In caso contrario invece tutto sarebbe rinviato all’ultima giornata, ma con due possibili prospettive completamente differenti: il pareggio infatti non muterebbe la situazione e lascerebbe comunque l’Internacional padrone del suo destino, mentre una vittoria del Flamengo ribalterebbe la situazione regalando il match point al Rubronegro per l’ultima giornata.

Ma il pronostico è quanto mai incerto perché la stagione è stata per tutta la sua durata indecifrabile. D’altronde si gioca da fine agosto no-stop e gli inconvenienti sono stati tanti: entrambe hanno cambiato allenatore, nel caso del Fla anche più volte, entrambe sono uscite agli ottavi di Copa Libertadores ai rigori contro un’argentina. Il Flamengo da delusa con il Racing, l’Internacional dopo la mancata rimonta in casa del Boca Juniors. Sulle macerie di quelle eliminazioni hanno però costruito la propria rimonta in campionato su Atlético Mineiro e San Paolo che nel giorno di questa sorta di finale non potranno approfittarne minimamente visto che la classifica le vede già fuori dai giochi per il titolo.

L’Internacional ha avuto la pazienza di assimilare i concetti di gioco di Abel Braga, l’ultimo allenatore ad aver vinto la Copa Libertadores nel club. Abelito ha capito che era i caso di cambiare le carte in attacco e per questo ha sacrificato in compiti più generosi Thiago Galhardo, capocannoniere di metà anno poi raggiunto dai vari Marinho, Claudinho e Luciano, lasciando spazio all’emergente Yuri Alberto, classe 2001 di grandi prospettive che ha portato tecnica e vivacità a un attacco molto prolifico.

L’unico attacco che ha segnato più dell’Inter infatti è quello del Flamengo, sicuramente il più completo di tutto il Brasileirão. L’alternanza da centravanti di due big come Gabigol e Pedro ha portato la squadra adesso allenata da Rogério Ceni ad avere due attaccanti da 13 gol, più ovviamente tutto il contorno di gigantesca qualità (Bruno Henrique, Éverton Ribeiro, De Arrascaeta, Diego su tutti ) che segna e fa segnare.

Infatti per quanto sia una partita sicuramente tesa sul piano nervoso è difficile aspettarsela bloccata vista la qualità dei due reparti offensivi. Poi considerando che il Flamengo di fatto può solamente vincere per sognare il titolo, il canovaccio non sarà quello di una classica finale tra squadre di pari livello.

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