Francia, l’importanza della prima

Ormai siamo al countdown finale; ventiquattro ore e si parte. Dopo le tante infinite voci legate ai convocati, a come giocherà uno o l’altra nazionale e alle loro ambizioni, finalmente si passa ai fatti. Parola al campo, giudice supremo dell’Europeo. Domani esordiranno i padroni di casa; la Francia, accreditata da molti come possibile vincitrice della competizione, è chiamata immediatamente a rispondere alle attese non sbagliando la prima fondamentale partita. Contro la Romania già si potranno capire molte cose.

Perché la prima è così importante?

Tutto pronto allo Stade de France, partono gli Europei. Per la nazionale di Deschamps è già tempo di esami. “Les Blues“, considerati i principali favoriti per la vittoria finale, non possono permettersi passi falsi soprattutto nella gara d’esordio. E non perché di fronte si trovano una Romania obiettivamente inferiore (nel calcio si può vincere, pareggiare o perdere con tutti), ma perché in un torneo così corto partire con il piede giusto può essere molto importante. Vincere, davanti al proprio pubblico, in un cornice che si preannuncia spettacolare, darebbe maggiore consapevolezza ad una nazionale che deve cercare di non convivere con il ruolo di favorita, ma giocare partita dopo partita senza troppe pressioni. Ecco, proprio la pressione è un altro motivo per cui la prima partita non va sbagliata; domani, conquistando i tre punti ti metteresti nella condizione di giocare il secondo match con un po più di serenità senza l’affanno di doverlo obbligatoriamente vincere. Infine, la Francia, come paese ospitante, ci tiene ad aprire il torneo nel migliore dei modi e ovviamente vorrebbe anche chiuderlo al meglio. Ora però bisogna pensare alla Romania, bisogna concentrasi sulla prima partita, estremamente importante.

Le scelte di Deschamps

Per non fallire il primo appuntamento l’allenatore della Francia sembra aver già le idee chiare sull’undici da mandare in campo. Il modulo dovrebbe essere il 4-3-3 con un centrocampo da far paura: Kante, Pogba, Matuidi sono un mix di quantità e qualità che oltre a costruire il gioco sanno anche distruggerlo, andando ad aiutare una difesa che ha mostrato qualche crepa nei test di preparazione. Davanti il tridente dovrebbe essere composto dalla fantasia di Martial e Griezmann sulle fasce e dalla concretezza di Giroud pronto a sfruttare i palloni che gli saranno recapitati.

Il tempo delle parole è terminato, iniziano a contare i fatti e la Francia vuole dimostrare di essere la più forte sul campo a partire da domani sera quando non dovrà sbagliare la prima partita, forse quella più importante.

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