Sessegnon inventa, Cairney segna. Il Fulham torna in Premier League

Il Fulham torna in Premier League grazie al successo per 1-0 ottenuto nella finalissima di Wembley ai danni dell’Aston Villa. La rete decisiva per la promozione dei Cottagers è stata realizzata da Tom Cairney nella prima frazione di gioco.

Il Fulham ritrova così la massima divisione inglese che mancava dalla stagione 2013/2014 dopo aver chiuso il campionato in terza posizione. Gli uomini di Jokanovic sono apparsi più pronti degli avversari specialmente nel primo tempo dove oltre ad andare in vantaggio hanno più volte sfiorato la seconda marcatura, resistendo nella ripresa agli assalti dei Villans nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Odoi. Cottagers chiudono come meglio non potevano una stagione iniziata tra alti e bassi, con il deciso cambio di marcia arrivato a dicembre quando il Fulham ha iniziato la striscia di ventitré risultati utili consecutivi, arrivando ad un passo dalla promozione diretta. La delusione patita nell’ultima giornata ha pesato nel match d’andata della semifinale playoff persa col Derby County, ma già dalla gara di ritorno fino al trionfo odierno Cairney e compagni hanno mostrato il loro immenso valore. Proprio il capitano dei Cottagers è stato uno dei protagonisti di questa promozione aldilà della rete decisiva nella finale. La copertina se la prende però Ryan Sessegnon anche oggi determinante con l’assist nel goal della vittoria, a coronamento di una stagione fenomenale per la futura stella del calcio inglese. Il talento diciottenne ha avuto vita facile anche grazie all’aiuto di una squadra che ha espresso senza dubbio il miglior calcio in Championship, guidato da un Slavisa Jokanovic che come tanti dei suoi giocatori, ha già molti occhi su di lui da parte di diversi club di Premier e non solo.

L’Aston Villa rimane con un pugno di mosche nonostante ad inizio stagione in molti la indicassero come grande favorita per la promozione diretta. Va detto che la squadra di Bruce non ha mai convinto pienamente, affidandosi alle tante individualità più che al gruppo. Negli undici titolari di oggi c’erano ben sette uomini oltre la trentina che nella mente del tecnico dei Villans avrebbero potuto e dovuto fare la differenza in un’occasione come questa. Così non è stato, ed ora L’Aston Villa si ritrova a leccarsi le ferite pensando al terzo anno in Championship. L’età avanzata di molti elementi potrebbe spingere la dirigenza ad effettuare una mini rivoluzione, ma oggi, forse, non è ancora il momento di programmare qualcosa per il futuro.

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