Gable Steveson cambia sport, dalla lotta alla Nfl: ecco chi ci ha provato prima di lui

Il caso più eclatante è quello di Michael Jordan, ma ci sono anche Primoz Roglic e Petr Cech. Usain Bolt ci provò, senza successo, con il calcio

Gable Steveson, ex wrestler, sogna di ripercorrere le orme di Bob Hayes, oro nei 100 metri e nella 4×100 ai Giochi Olimpici di Tokyo nel 1964 e vincitore del Super Bowl con i Dallas Cowboys nel 1972. Adesso ci prova, appunto, Steveson, oro nella lotta libera nella categoria 125 kg ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, che ha firmato con i Buffalo Bills, dove ricoprirà il ruolo di defensive lineman. “Ho avuto la fortuna di competere ai massimi livelli nel mio sport, ma non vedo l’ora di affrontare questa nuova sfida, di vedere come le mie abilità nella lotta possano tradursi nel football. Sono grato al coach Sean McDermott, al gm Brandon Beane e ai Bills per avermi dato questa opportunità”.

Così il suo agente “Gabe non ha mai giocato a football in vita sua ma McDermott, che ha un background da lottatore, crede che abbia il potenziale per far bene. I Bills sono rimasti colpiti dal suo talento, ma sanno anche quanto sia grezzo, il che lo rende un potenziale candidato ideale per la practice squad del 2024 (ovvero quel gruppo di giocatori che la domenica non scende in campo, salvo infortuni, ndr). I Bills non sono stati l’unica squadra che ha espresso interesse in Steveson”. Ma altri sportivi hanno cambiato sport come lui. Vediamo quali.

Michael Jordan
Michael Jordan | ansa epa @Mike Nelson

Michael Jordan

È il caso più famoso. Ben 30 anni fa ha deciso di diventare un giocatore di baseball, dopo essere stato una leggenda nel basket. Il motivo? Il padre James era morto da un anno e per lui praticare quello sport significava mantenere vivo il suo ricordo. Sports Illustrated uscì con la celebre copertina: “Bag it, Michael”. Tradotto: “Piantala, Michael”. MJ giocò prima con i Birmingham Barons e poi con gli Scottsdale Scorpions, in leghe di terzo e secondo livello. Risultati? Discreti. Poi tornò al basket.

Primoz Roglic

Ha conquistato la Slovenia con la vittoria della Vuelta nel 2019. Ma prima di conquistare titoli nel ciclismo, Primoz Roglic era un fenomeno con il salto degli sci tra gli Juniores. Conquistando anche il titolo mondiale di categoria nel gennaio 2007. Sport lasciato dopo l’incidente avvenuto nel marzo 2007. Per fortuna per Roglic senza conseguenze.

Petr Cech

Il portiere con il caschetto è stato uno dei più forti della propria generazione. Ha conquistato una Champions e quattro Premier con il Chelsea. Quando smise decise con il calcio, dopo 20 anni da professionista, optò per l’hockey su ghiaccio. Spiegò così la virata di vita: “Era lo sport che amavo e praticavo da bambino, volevo riprendere un filo interrotto”.

Usain Bolt

Usain Bolt ha il record del mondo sui 100 metri con 9”58 e sui 200 metri con 19”19. Il giamaicano ha provato e riprovato a farsi ingaggiare da qualche club di calcio. Ha strappato qualche comparsata, ha fatto il divo in un paio di allenamenti, ha giocato svariate partite di beneficenza. Ma niente, è finita lì.

Fritz Hofmann

Si può anche cambiare anche perché si è bravo a fare qualsiasi cosa. Il tedesco Fritz Hofmann ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 salì sul podio tre volte: due come ginnasta e una come nuotatore.

Eddie Eagan

O come Eddie Eagan, che riuscì a unire due mondi lontanissimi, come il pugilato e il bob. A tutt’oggi l’americano è uno dei pochissimi atleti (sono quattro in tutto) capaci di vincere una medaglia sia ai Giochi olimpici estivi (oro nei mediomassimi ai Giochi del 1920) che ai Giochi olimpici invernali (oro nel big a quattro ai Giochi del 1932) in due discipline.

Dorina Vaccarono

Dorina Vaccaroni è stata la più celebre fiorettista italiana nel decennio degli anni 80: era una diva, capace di sposare la pedana con lo star system. Quando ha smesso con la scherma, si è data al ciclismo, diventando professionista e vincendo un centinaio di gare di granfondo.

Jackie Stewart

Così come Jackie Stewart. È stato tre volte campione del mondo in F1 (1969, 1971, 1973), ma a un certo punto si è messo d’impegno per diventare un fuoriclasse anche nel tiro al piattello. Una passione che aveva da bambino in Scozia, visto che tirava ai piccioni.

Bob Hayes

Era velocissimo e ai Giochi di Tokyo 1964 vinse due medaglie d’oro. Per quattro anni è stato il detentore del record mondiale dei 100 metri piani. Poi cosa è successo? Giocò 10 anni con i Dallas Cowboys come wide receiver nella Nfl. Nel 1972 la squadra vinse il Super Bowl VI facendolo diventare il primo (e finora unico) atleta con un anello e una medaglia d’oro.

Snowy Baker

Ha giocato sia nei San Francisco 49ers (football) che negli Atlanta Braves (baseball). Raggiungendo sempre livelli altissimi di competizione: ha disputato sia il Super Bowl che le World Series, vincendo col football e perdendo col baseball.

Ester Ledecka

Ai Giochi invernali di Pyeongchang 2018 Ester Ledecka, oro nel superG di sci alpino e nel gigante parallelo di snowboard, è stata la prima donna nella storia a salire sul primo gradino del podio in due discipline nella stessa edizione dei Giochi.

Ronda Rousey

È stata campionessa pluridecorata nel judo (bronzo ai Giochi di Pechino 2008), ha poi combattuto nella Ufc (Ultimate Fighting Championship, l’organizzazione di arti marziali miste (Mma) statunitense, ma anche nella World Wrestling Entertainment, la federazione di wrestling più importante al mondo (vincendo tra l’altro tre volte il titolo femminile).

Petr Cech
Petr Cech | ansa epa @Maxim Shipenkov

Snowy Baker

Ed eccoci alla storia più incredibile, quella di Snowy Baker, argento nei pesi medi ai Giochi di Londra del 1908. Pugile di successo, ma anche rugbista, nuotatore, fantino, schermidore, velocista e tante altre cose. Leggenda vuole che abbia praticato a livelli competitivi una trentina di discipline: un’intera Olimpiade riassunta in un uomo. L’unico capace a fare un’impresa del genere. In confronto, tutti gli altri sono stati dei “novellini”. Ma sta di fatto che ora ci riprova Gable Steveson. Può attingere anche alle grandi imprese del passato. In fin dei conti, anche Jannik Sinner sciava e giocava a calcio, ma poi è rimasto folgorato dal tennis e già in questo Roland Garros può diventare numero uno al mondo. Sarebbe il primo italiano nella storia a riuscirci.

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