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Gli anni ’10 dei club: il 2011, Messi incanta il Bernabéu

Lionel Messi è senza dubbio il miglior giocatore della sua generazione ed è riuscito a conquistarsi il diritto di poter essere associato agli eterni del calcio mondiale. Un fuoriclasse come raramente se ne sono visti nella storia, una classe cristallina e quella capacità di mantenere sempre il pallone incollato al piede, senza dimenticare un dribbling ubriacante sempre delicato e incantevole. Stabilire dunque quale possa essere la miglior stagione di semprre della Pulce è impresa ardua, ma forse quello che fece nel 2011 fu leggendario.
Il Barcellona voleva tornare sul tetto d’Europa dopo l’eliminazione subita per mano dell’Inter un anno prima, ma già agli ottavi di finale l’Arsenal fece tremare i catalani. Il 2-1 inglese nella gara d’andata obbligava i blaugrana a vincere al Camp Nou e a sbloccare il risultato fu una perla dell’argentino. Su grande imbeccata di Iniesta, il numero dieci superò Almunia con un pallonetto per poi scagliare il pallone con un collo sinistro in porta portando in vantaggio i suoi. Un autogol di Busquets però riportò ai quarti i Gunners, ma Xavi per il 2-1 e un rigore di Messi per il 3-1 fecero sì che a passare furono i padroni di casa.
Una semplice formalità il turno successivo contro lo Shakhtar Donetsk che avrebbe anticipato un meraviglioso Clásico con il Real Madrid. Ancora una volta sarebbe stata una sfida tra Guardiola e Mourinho a stabilire chi sarebbe andato in finale, ma questa volta la storia cambiò è fu solo per merito di un fenomeno. Dopo un primo tempo bloccato e inchiodato sullo 0-0 a inizio ripresa arrivò l’espulsione di Pepe e da lì il Barça iniziò ad accelerare. Afellay se ne andò sulla destra e mi mise al centro per Messi che intervenne da grande centravanti e con un tocco ad anticipare il difensore battè Casillas facendogli passare la palla sotto le gambe. Il meglio però doveva ancora venire. A tre minuti dalla fine l’argentino prese la palla a centrocampo e iniziò a scartare tutta la difesa madridista e in caduta con il destro piazzò la palla nell’angolino per lo 0-2 finale che decretò di fatto l’eliminazione dei blancos.

L’1-1 di Barcellona fu solo per le statistiche e per avvicinarsi alla finale di Wembley per il secondo atto della sfida contro il Manchester United dopo la finale a Roma di due anni prima. Ma come allora gli spagnoli si dimostratono superiori nonostante i Red Deviles giocassero con quasi tutto lo stadio a favore. Rooney pareggiò il vantaggio di Pedro ma il punto della svolta lo segnò sempre lui: Leo Messi. L’argentino prese palla al limite dell’area e con un sinistro violentissimo battè un incredulo Van der Sar e il 2-1 spezzò le gambe alla squadra di Ferguson. Villa chiuse definitivamente i conti e il 3-1 finale portava la quarta Champions League nella bacheca blaugrana.
A fine anno Messi vinse il suo terzo Pallone d’Oro consecutivo dopo una stagione pazzesca dove timbrò tutti i momenti più importanti dei catalani con perle che rimarranno per sempre nella storia di questo sport.

Francesco Domenighini

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