Calcio estero

Guardiola, che batosta: il suo City è ormai un ricordo

La resa del Manchester City di Guardiola. La classifica della Premier League non mente. I campioni d’Inghilterra lottano strenuamente ma alla fine si arrendono ad un avversario molto più forte, lasciando il passo al Real. Serve vincere con due gol di scarto al Bernabeu, impresa che non sembra alla portata dei citizens con un piede e tre dita fuori dalla Champions.

Il peggior City dell’era Guardiola

Quella vista con il Real Madrid, al netto del risultato, è di  gran lunga il peggior City dell’era Guardiola. Una squadra divenuta vulnerabile come poche altre in Europa, seppur sia riuscita a evitare l’imbarazzo di essere stata ampiamente surclassata dal Madrid. Risultato a parte, però, la partita ha messo a nudo tutti i difetti del City che ha rischiato un passivo imbarazzante. Inutile girarci intorno, contro i blancos è arrivata l’ennesima conferma. Questa squadra non ha più nulla a che vedere con quella di qualche mese fa. Certamente si giova della voracità di Haaland, ma la sensazione è che il meglio sia ormai alle spalle: le prove di Ederson, De Bruyne, Bernardo e Gündogan confermano le difficoltà di una squadra ormai a fine ciclo.

Senza Rodri, l’impianto non regge ad alti livelli

L’impianto di gioco del City, che si reggeva su Rodri, non regge ad alti livelli. Del possesso palla  ossessivo e oppressivo e delle soluzioni offensive, non è rimasto quasi nulla. Il pressing è mal portato e senza organizzazione. E senza la giusta pressione sull’avversario, dietro la linea difensiva si aprono spazi enormi. In una parola, il City è indifeso. Guardiola ha cercato di evitare il grosso problema che lo ha afflitto per tutta la stagione schierando Stones come centrocampista centrale e per un po’ i risultati, dopo un periodo “no”, sono arrivati. Il “trucco e parrucco”, però, si è sciolto nella serata di gala e il City è rimasto senza maschera e argomenti. Resta Haaland, ma la sensazione è che comunque non ci sia molto altro da salvare.

La rassegnazione di Pep Guardiola

La rassegnazione sul volto del tecnico al momento del gol del 2-3, probabilmente destinata a diventare in un meme, è l’espressione di una impotenza ribadita anche nelle dichiarazioni quasi rassegnate nel post partita. Guardiola non lascia spazio alle interpretazioni. “Non è certo la prima volta che perdiamo partite in questo modo. Ci è già capitato di subire gol così e accade perché non riesco a trovare la soluzione. Il Real Madrid ha dato il meglio di sé, ma noi avevamo in mano un buon risultato e ce lo siamo lasciato sfuggire. Ci sono meno opzioni rispetto all’inizio dell’anno, a volte la squadra funziona, altre invece no. Dopo il 2-1, è successo quello che è successo tante volte in questa stagione”.

 

 

Pasquale Luigi Pellicone

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