I cinque migliori esordi dell’Italia agli Europei

Il tempo dell’Europeo è finalmente giunto e dopo aver atteso un lungo ed estenuante anno le porte dell’Olimpico si apriranno per la gara inaugurale che vedrà contrapposte Italia e Turchia. Un girone A che vede gli Azzurri come grandi favoriti all’interno di un torneo che fa pensare che la squadra di Mancini possa essere la vera mina vagante della competizione, senza stelle di primissimo livello, ma con una rosa completa fatta di ottimi giocatori in ogni reparto ed estremamente compatta. La Nazionale ha spesso sofferto la prima partita, ma vediamo come in passato ha saputo superare l’ansia da prestazione debuttando nel migliore dei modi.

 

ITALIA-UNIONE SOVIETICA 0-0 1968
Fino agli anni ’70 l’Europeo consistenza in un lunghissima fase di qualificazione prima di arrivare a una fase finale con sede scelta tra una delle quattro semifinaliste. L’Italia partecipò così al suo primo torneo continentale nel 1968 vedendo Roma, Firenze e Napoli come città degne di ospitare la competizione. Fu proprio quest’ultima a vedere l’esordio degli Azzurri in una sfida che era già la semifinale contro la fortissima Unione Sovietica, giustiziera della Nazionale nelle qualificazioni all’Europeo di quattro anni prima e al Mondiale d’Inghilterra nel 1966. Non c’era più il leggendario portiere Lev Jashin che ormai aveva lasciato spazio al più giovane Pscenicnikov, ma l’Armata Rossa era un’esperta del torneo, capace infatti di vincere nel 1960 e di cedere il passo solamente in finale nel 1964 e l’obbiettivo era quello di continuare questa striscia positiva. In Campania la sfida fu estremamente ruvida e combattuta, con l’Italia che si fece apprezzare maggiormente soprattutto con una grande occasione capitata a Domenghini, ma anche Zoff fu decisivo per mantenere il risultato in parità. Lo 0-0 non si schiodò nemmeno dopo i centoventi minuti e non essendoci ancora la regola dei calci di rigore si passò alla tremenda monetina e Giacinto Facchetti scelse il lato giusto portando così i ragazzi di Valcareggi nella finale dell’Olimpico.

 

 

ITALIA-RUSSIA 2-1 1996
L’Europeo divenne particolarmente indigesto all’Italia dato che dopo il successo del 1968 mancò le due qualificazioni negli anni ’70, nel 1984 e nel 1992, mentre nel mezzo si fermò sempre tra le prime quattro nel 1980 e nel 1988 senza però vincere all’esordio. Nel 1996 la Nazionale era vicecampione del mondo in carica e nonostante le tante critiche su Sacchi c’erano molte attese all’inizio del torneo e soprattutto per l’esordio contro la Russia. La partita si mise subito nel migliore dei modi con Di Livio che recuperò un errato rinvio di Cherchesov servendo al volo Casiraghi che con un gran destro al limite dell’area sbloccò il risultato. Un’incursione di Tsymbalar lo portò a concludere di sinistro sul primo palo battendo Peruzzi per il pareggio, ma nella ripresa ecco il punto della vittoria. Zola fece passare una splendida palla di esterno destro ancora per Casiraghi che anticipò il difensore e con un gran destro al volo segnò la sua seconda rete per il definitivo trionfo che però fu anche l’unico in un girone davvero sfortunato.

 

 

ITALIA-TURCHIA 2-1 2000
Questa sera non sarà la prima volta che l’Italia darà il via al suo torneo continentale contro la Turchia, anche nel 2000 infatti le due squadre si affrontarono all’esordio ad Arnhem in Olanda. Gli Azzurri dominarono in lungo e in largo tutto il primo tempo non riuscendo però a concretizzare l’enorme mole di gioco con un Inzaghi con le polveri bagnate che si fece più volte stoppare dalla difesa avversaria, ma nella ripresa qualcosa cambiò. Antonio Conte si esibì in una spettacolare rovesciata da pochi passi sorprendendo tutti e soprattutto trafiggendo il numero uno Rüştü per un vantaggio che però durò poco. Francesco Toldo sarebbe diventato il protagonista principe del torneo, ma sbagliò completamente l’uscita permettendo al piccolo Okan di svettare più in alto di tutti realizzando così il pareggio. SuperPippo venne fermato altre due volte sulla linea di porta, ma nel finale fu glaciale a segnare dagli undici metri il decisivo 2-1 che diede il via alla scalata verso la finale.

 

 

ITALIA-SPAGNA 1-1 2012
Gli esordi del 2004 e del 2008 furono un vero e proprio incubo, tra gli sbadigli e lo sputo di Totti a Poulsen contro la Danimarca fino alla batosta subita contro l’Olanda, e nel 2012 iniziare con la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica non sembrava essere di buon auspicio. I ragazzi di Prandelli disputarono però una partita molto attenta in fase difensiva concedendo pochi spazi sapendo esattamente come e quando ripartire e nella ripresa ecco l’inaspettato ma meritato vantaggio. Andrea Pirlo pennellò un’altra delle sue palle geniali per imbeccare Antonio Di Natale che entrò in area e di destro mise la palla a giro all’angolino battendo Casillas per l’1-0 che sembrava essere un sogno. La gioia durò solo quattro minuti perché David Silva passò la difesa italiana con un delizioso esterno sinistro che mise Fábregas davanti alla porta che calciò al volo trovando il pareggio. L’1-1 non cambiò più fino al novantesimo, risultato che diede coraggio all’Italia che arrivò così per la terza volta nella sua storia in finale.

 

ITALIA-BELGIO 2-0 2016
Le critiche e le perplessità sull’Italia del 2016 si sprecarono con la fiducia che era ai minimi storici. Nemmeno l’arrivo in panchina di un tecnico come Antonio Conte era riuscito a dare slancio a una Nazionale che sembrava essere avara di talenti e di nuove leve di qualità e a Lione in molti erano pronti al massacro. Il Belgio era infatti considerata tra le grandi favorite, ma l’errore più grande è quello di dare per morta in partenza una nazione gloriosa come quella Azzurra. Courtois dovette fare gli straordinari e alla mezz’ora ecco il vantaggio con Bonucci che sventagliò per Giaccherini che si incuneò in area e di destro sbloccò il risultato. Nella ripresa Buffon fu decisivo con un paio di interventi provvidenziali e un sinistro di Lukaku fece la barba al palo, ma a tempo scaduto ecco il raddoppio. Candreva pennellò una perfetta palla per Pellè che si coordinò perfettamente di collo destro mettendo in rete la palla del definitivo 2-0 dando il via così a un torneo che diede molte soddisfazioni alla Nazionale.

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