I motivi del clamoroso addio di Jorge Jesus al Benfica

Che un monumento del calcio portoghese come Jorge Jesus potesse lasciare una panchina come quella del Benfica a poche ore dal Capodanno è sicuramente un fatto sorprendente. Un allenatore da 12 titoli in patria tra campionato e le due coppe è sicuramente un’istituzione del calcio lusitano, ma la stagione in corso ha presentato più di qualche difficoltà, sia tecnica che di gestione dello spogliatoio.

E pensare che la stagione era cominciata nel migliore dei modi con la qualificazione ai gironi di Champions attraverso i preliminari vinti con il PSV, a cui si era aggiunta una striscia impressionante di 9 vittorie su 9 nelle prime giornate di campionato. Nonostante un mercato che non aveva scaldato troppo i cuori dei tifosi del Benfica, fatto principalmente di giocatori in cerca di una nuova vita ma, Yaremchuk a parte, poco gettonati ai piani alti del calcio europeo, Jorge Jesus era riuscito a far partire in maniera sprint la propria squadra.

Poi, una volta conosciuti i primi passi falsi, il campionato è andato col freno a mano tirato per diverse settimane, nonostante un cammino parallelo in Champions League di primissimo livello in cui la squadra è riuscita a eliminare il Barcellona. I passi falsi a sorpresa contro Portimonense ed Estoril, a cui si è aggiunta la rovinosa sconfitta nel Derby con lo Sporting (3-1 più severo dell’andamento della partita, ma comunque pesante), hanno portato la squadra a una situazione di difficoltà generale in cui i punti di scarto dalla coppia di testa Porto-Sporting, reduci da dieci vittorie consecutive a testa, sono diventati già 4.

Ma la situazione vista così non sembra effettivamente così catastrofica, anche considerando la perdita di un pezzo grosso come Lucas Verissimo, out per un grave infortunio da diverse settimane. Il dramma è scoppiato nell’ultima settimana in cui in Coppa di Portogallo è arrivata una sconfitta pesante contro il Porto (avversario anche in campionato domani sera) per 3-0, nonostante un tempo intero giocato con l’uomo in più. A quel punto è esploso uno spogliatoio già in crisi con Jorge Jesus: l’allenatore ha punito Pizzi e i compagni di squadra per protesta non si sono presentati all’allenamento pre Clássico chiedendo le dimissioni dello stesso Jorge Jesus.

La società ha accettato la situazione e deciso per il cambio panchina, affidando momentaneamente il timone a Nelson Verissimo, in attesa di trovare un allenatore nuovo tra i profili attualmente liberi. La squadra sembra allo sbando, ma sa che può ancora rientrare in corsa sia per il titolo che per un buon cammino in Champions League, dove l’ottavo di finale contro l’Ajax non sembra così proibitivo. Certo è che il botto di un’istituzione come Jesus non poteva passare inosservato a meno di 48 ore dalla sfida dell’anno con il Porto.

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