I quattro mesi di Nuno Espirito Santo: cosa non ha funzionato al Tottenham

La sconfitta casalinga con il Manchester United, la quinta in dieci giornata di Premier League, è risultata fatale per Nuno Espirito Santo esonerato dopo soli quattro mesi dall’inizio della sua avventura sulla panchina degli Spurs. Decisione presa per risolvere una situazione complicata con il club all’ottavo posto e il rischio di scivolare ancora più in basso visto lo scontro tra Wolves ed Everton. Numeri da horror per il Tottenham: nove gol fatti (secondo peggior attacco del campionato) e sedici subiti per una squadra che aveva iniziato con altre ambizioni specie dopo le tre vittorie consecutive. Ora, per la società, è tempo di trovare il sostituto con Conte in pole position.

Nuno Espirito Santo, quattro mesi da incubo

Le prospettive erano diverse e l’inizio di stagione, con tre vittorie consecutive, aveva illuso tutti; dopo quattro mesi ci troviamo a parlare di un tecnico esonerato e una squadra con tanti problemi. Il primo errore di Nuno Espirito Santo è stato quello di non aver saputo dare la stessa impronta e lo stesso carattere che avevano permesso al Wolverhampton di qualificarsi all’Europa League. Vedendo giocare il Tottenham si ha l’impressione di trovarsi un club incapace di gestire le situazioni del match e di andare in completa confusione quando si affronta un avversario più organizzato.

Il secondo problema che ha caratterizzato questa prima parte di stagione riguarda Kane, uno dei giocatori più importanti della squadra; la situazione legata al calciatore inglese, al centro di voci di mercato nella scorsa sessione estiva, ha sicuramente minato le certezze del Tottenham. Un solo gol in campionato e la sensazione di un giocatore ormai con la testa fuori dal progetto Spurs.

L’ultimo dato da analizzare riguarda il mancato equilibrio tra i reparti; il Tottenham è una squadra scollata priva di una vera e propria identità di gioco.

Il futuro del Tottenham

Ora serve individuare il sostituto che possa portare a termine una stagione diventata, incredibilmente, complicata; Conte può essere l’uomo giusto? Solo il campo potrebbe darci la risposta.

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