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I segnali che lo Shakhtar ha lanciato all’Inter

Tre gol per confermare ogni aspettativa, lo Shakhtar sarà l’avversario dell’Inter nella semifinale di Europa League. Torna a brillare la squadra più brasiliana dell’Est Europa, guidata ancora una volta dai colori verdeoro e reduce da un cammino più che soddisfacente per arrivare a rappresentare un’insidia non da poco per i nerazzurri nell’ultimo turno prima della finalissima.

Il 4-1 al Basilea parla chiaro: lo Shakhtar non vuole solamente partecipare a questa competizione. Il livello per arrivare fino in fondo c’è, le intenzioni pure e sono stati tanti i messaggi lanciati all’Inter in vista della partita di lunedì. Il primo è che la squadra ha un peso specifico di assoluta rilevanza: vero, il Basilea non era certo la peggiore delle avversarie da prendere, ma la vittoria senza alcun problema è stata un’eccellente dimostrazione di forza, soprattutto se si calcola che si aggiunge a un altro grande risultato come quello raggiunto con l’Eintracht, la stessa squadra che un anno fa tirò fuori l’Inter dalla competizione.

Segnali importanti anche dalla rosa, sia nei titolari che nelle riserve. L’undici di partenza ha dimostrato di avere elementi di assoluto valore, già maturi per poter affrontare un torneo così difficile e pronti per il definitivo salto di qualità. Le accelerazioni palla al piede di Taison fanno paura, l’incisività di Junior Moraes e Alan Patrick può essere un’arma pericolosa, così come la spinta dei terzini, tanto che Dodô ha trovato persino la via del gol dopo tanti numeri sulla destra.

Bene anche i ricambi, in una competizione che con questo format premia chi ha risorse di un certo livello. Il classe 1999 Bondar si è dimostrato superiore anche a colui che dovrebbe essere il titolare, Kocholava, mentre a sinistra Matvienko non ha fatto rimpiangere l’infortunato Ismaily, probabilmente uno dei punti forti della squadra.

Insomma una squadra che non si può sottovalutare: il campo ha dimostrato la forza, il tabellone gli ha negato il proprio grande incubo, il Siviglia, avversario possibile solamente in finale, lo stesso che lo ha eliminato nell’ultima volta in cui lo Shakhtar ha raggiunto la semifinale del torneo, o che ricorda andando indietro nel tempo la clamorosa eliminazione del 2006 al 120′ per colpa del gol del portiere Palop.

Tanti fattori positivi e un grande entusiasmo: l’Inter sarà favorita ma di certo non avrà un turno facile con uno Shakhtar che ce l’ha messa tutta per incutere timore a un passo dalla finalissima.

Simone Gamberini

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