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Ibiza-Barcellona: favola o progetto solido?

Quando Ibiza viene nominata, solitamente la si associa a vacanze, weekend: tutto ciò che sfrutti al massimo la sua atmosfera festiva, le sue discoteche. Da quando sull’isola è arrivato l’imprenditore Amadeo Salvo, la musica è cambiata: Ibiza, dopo la notorietà conquistata come meta turistica e di svago, dovrà brillare nel mondo del calcio. Sì, Salvo è l’ex dirigente del Valencia che, dimessosi nel 2015, ha colto al volo l’occasione: salire in cattedra ad un club certamente meno prestigioso, ma col quale puntare a scalare vette in apparenza insormontabili.

La fondazione e la rapida ascesa: Salvo promette ed investe

Nel 2015 nasce l’UD Ibiza col tentativo di sostituire l’UD Ibiza-Eivissa: quest’ultima, relegata in Segunda Division B (terza serie spagnola) non ha avuto modo di risanare gli ingenti debiti e fu costretta a ripartire, sotto il nome di una nuova società, dalle leghe regionali. I due anni di gavetta hanno portato i ragazzi della famiglia Salvo di nuovo in terza serie hanno potuto contare su esperienza e caratura di Andrés Palop, ex portiere di Siviglia e Valencia tra le altre e campione d’Europa con la Spagna nel 2008. Come suo successore, proprio all’inizio di questa stagione, è stato scelto l’ex difensore Pablo Alfaro, e con lui tanti nomi altisonanti: Borriello, Armenteros, Javi Lara, Cirio ed il giovane Rodada, che da Maiorca ha portato con sé caterve di gol. Il terzo posto attuale fan ben sperare tutto l’ambiente: sarà difficile raggiungere la Segunda Division, ma la progettualità e la serietà del progetto non possono far altro che stimolare la squadra.

Arriva il Barça: aggiunti i posti a sedere

I 4.500 biglietti venduti in tempo record ha convinto la società ad ampliare la capienza del Can Misses a 6000-6500 posti. Come biasimare i tifosi di casa? Ad Ibiza atterrerà il nuovo Barcellona di Setién per la Copa Del Rey, fresco della vittoria ottenuta domenica in Liga con una prestazione più che soddisfacente. Un test sicuramente difficile, se non proibitivo per Alfaro, che però avrà modo di apprendere, qualsiasi risultato produca la sfida, di testare il livello e la consapevolezza di quest’Ibiza, che promette di sorprendere.

Luigi Romanelli

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