Il Barcellona e il rischio zero titoli

Sextete era il termine utilizzato per descrivere l’impresa del Barcellona del 2009, quello che vinse tutti i massimi titoli a disposizione: Liga, Copa del Rey, Supercoppa di Spagna, Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per Club. Impresa peraltro sfiorata altre due volte, nel 2011 quando mancò solo la Copa del Rey persa in finale con il Real Madrid, e nel 2015 per via del KO in Supercoppa di Spagna con l’Athletic.

A 11 anni di distanza da quello che rimane l’unico sextete della storia del calcio, il Barcellona rischia di chiudere la stagione all’estremo opposto, ossia con nessun titolo anziché tutti. Zero titoli, perifrasi entrata grazie a José Mourinho non solo nel nostro vocabolario calcistico, ma anche nel bilancio delle stagioni, quasi come se fosse un incubo da evitare a ogni costo.

Se ti chiami Barcellona poi, l’incubo è reale. Gli obiettivi minimi, o quantomeno quelli più facili, sono già sfuggiti: la Supercoppa Spagnola è stata persa in semifinale al primo anno con il format a doppio turno, mentre il cammino di Copa del Rey si è interrotto con l’Athletic Bilbao, finalista con la Real Sociedad non appena si avrà il via libera per gli stadi aperti.

Ti titoli ne rimangono a disposizione due, che poi possono potenzialmente diventare quattro con annessi trofei propedeutici (la Supercoppa Spagnola che sarebbe il quinto ormai è da considerare per la stagione 2020/21 visto che si giocherà a gennaio). Ma l’impresa è tutt’altro che facile, perché a oggi è difficile capire se sia più alla portata la Liga o la Champions.

Paradossalmente verrebbe da dire che è più facile vincere in Europa che in Spagna, giardino di casa dei blaugrana in questi anni, che hanno lasciato solo 3 titoli in tutto il decennio scorso alla concorrenza. Il testa a testa col Real Madrid adesso ha una chiara favorita, che può persino permettersi u pareggio da qui a fine campionato, in una marcia dal potenziale di 12 vittorie consecutive. Per la Champions invece saranno quattro partite secche, un ritorno e tre potenziali sfide a eliminazione diretta, quelle che Messi non ha mai perso in carriera.

In gare senza un ritorno la Pulga ha vinto tre volte su tre, più la quarta, comunque vinta, in cui non ha giocato contro l’Arsenal del 2006. Il trofeo più difficile rischia di diventare l’ultima ancora di salvezza per una stagione che è stata complicata dall’inizio (sconfitta con l’Athletic per 1-0 all’esordio) alla fine, e che potrebbe lasciare incredibilmente il Barcellona alla temutissima quota di zero titoli. Tutto è ancora in palio, ma servirà dare qualcosa in più rispetto al resto della stagione per non far diventare un ricordo troppo lontano quello del Barcellona in grado di vincere tutto ciò che c’era a disposizione.

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