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Il Cruzeiro e l’incubo della prima storica retrocessione

Ultimi colpi per un Brasileirao 2019 che volge alla conclusione: mentre il titolo è già stato assegnato al Flamengo, dominatore assoluto del campionato, l’attenzione si è logicamente spostata sulla lotta per i piazzamenti nelle coppe per la prossima stagione ma soprattutto nella bagarre per rimanere in A. Dopo aver appreso della discesa della Chapecoense nella Série B brasiliana, ora, a due giornate dalla fine del torneo, l’attenzione è rivolta soprattutto alla situazione del Cruzeiro, che rischia seriamente di subire la prima retrocessione della propria storia.

Gli incastri di classifica

Dopo la sconfitta patita a Rio per mano del Vasco da Gama, ora il club di Belo Horizonte è al quartultimo posto a due punti dal Ceará, al momento salvo. Saranno inevitabilmente proprio questi due club a giocarsi l’ultimo posto salvezza e per il Cruzeiro il calendario non è di certo d’aiuto visto che dovrà sfidare il Gremio in trasferta e poi ospitare all’ultima giornata il Palmeiras allo stadio Mineirão.

La squadra della città di Fortaleza invece sarà impegnata contro il Corinthians in casa per poi concludere il proprio campionato a Rio contro il BotafogoFra pochi giorni sapremo il verdetto, dato che entro domenica verranno disputati gli ultimi due turni del torneo e sarà un finale appassionante ed avvincente perché, se i bianco-neri del Ceará giocheranno per mantenere la categoria, i giocatori della Raposa, dovranno scendere in campo per difendere la propria storia, la storia di un club affascinante e ricco di successi.

Perché sarebbe storica la retrocessione del Cruzeiro

Il club mineiro fu fondato il 2 gennaio 1921 da immigrati italiani giunti a Belo Horizonte, che diedero al nuovo sodalizio il nome di Palestra Itália, lo stesso che alcuni connazionali residenti a São Paulo avevano già usato per denominare la loro squadra, ora conosciuta con il nome di Palmeiras.

I colori sociali adottati furono il verde, il bianco e il rosso, per ricordare itricolore italiano e la società inizialmente permetteva la partecipazione soltanto a ragazzi della colonia italiana, fino al 1925, quando aprì le porte anche a giocatori di altre nazionalitàLa svolta avvenne nel gennaio del 1942, quando il Brasile dichiarò guerra alle potenze dell’Asse, tra cui l’Italia, in occasione del secondo conflitto mondiale. Durante quel periodo il governo brasiliano proibì l’uso di termini legati alle nazioni nemiche, pertanto la società fu costretta a modificare la propria denominazione e scegliere uno nuovo nome e un nuovo simbolo.

Inizialmente il nome adottato fu Ypiranga, ma dopo lunghe riflessioni si preferì il nome Cruzeiro Esporte Clube, in riferimento alla costellazione della Croce del Sud (Cruzeiro do Sul), che può essere vista solo dall’emisfero australe, quindi non dall’Italia. Furono per l’occasione cambiati anche i colori sociali con la maglia blu e i calzoncini e i calzettoni bianchi.

Ora il club continua ad essere una delle squadre di maggiore tradizione del Brasile, con quattro campionati brasiliani e due Copa Libertadores in bacheca; inoltre è l’unica squadra, insieme al Flamengo, a non essere mai retrocessa dal 1971, anno della fondazione del massimo campionato. Un record da difendere, seppur con le spalle al muro. Anche perché fra meno di un anno si celebrerà il centenario dalla fondazione del club e siamo sicuri che tifosi, società e giocatori non vorranno certo rovinarsi la festa.

Alberto Contardo

Redazione Footbola

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