Il Derby della Costa Azzurra è stato un pessimo manifesto

A chiunque vada il 3-0 a tavolino, quello che ci resterà di Nizza-OM avrà poco a che fare con il calcio giocato. L’Allianz Riviera si era vestita a festa per il Derby della Costa Azzurra, delicatissimo da sempre e sentito in campo e fuori da quando esiste il calcio francese. Il calore del tifo nizzardo si è trasformato in aggressione del nemico soprattutto nella ripresa, da quando il Marsiglia ha attaccato sotto la curva di casa. Il lancio di oggetti è stato costante e mirato, la reazione di Payet non giustificabile (ma esasperata) e l’invasione degli ultras del Nizza la conseguenza di una temperatura che non ha voluto saperne di abbassarsi.

Il ferimento di Guendouzi e Luan Peres, la rissa di Sampaoli con chiunque gli si parasse davanti e l’indegna emorragia di tifosi sul terreno di gioco ha interrotto una partita godibile fino a 15′ dalla fine. Avremmo potuto raccontare dell’intensa proposta offensiva di Galtier che ha costretto Mandanda agli straordinari in un paio di occasioni, del passo spedito dei padroni di casa in cima alla classifica o della terza rete nelle ultime due di un ispirato Kasper Dolberg. Nulla di tutto questo. Sono bastate delle infantili schermaglie per vanificare quanto di buono si era visto sul terreno di gioco. Su uno dei corner incriminati, era stato lo stesso Payet a servire in area uno dei palloni più interessanti per il Marsiglia. Orfani dell’infortunato Milik e del partente Benedetto, hanno dovuto contare sui propri centrali difensivi sulle palle alte, ma alla spizzata di Alvaro Gonzalez non ha risposto il tap-in di Kamara da pochi passi.

 

 

Alla sospensione, le due squadre hanno tentato di tirare al proprio mulino con i padroni di casa intenti a proseguire il Derby fino alla fine e i marsigliesi chiusi nei propri spogliatoi comprensibilmente preoccupati per la propria incolumità, ma anche speranzosi di una vittoria a tavolino che è parsa giustificabile inizialmente. Inizialmente perché poco dopo si è pronunciato il prefetto accordando la ripresa della partita per motivi di ordine pubblico: per non permettere ad almeno 30mila persone di riversarsi in città colmi di livore nei confronti degli avversari. L’intervento del presidente Jean-Pierre Rivère per chetare gli animi degli ultras rossoneri saprebbe di grottesco in una situazione normale, ma assume senso in un Derby che raramente ha mostrato delle regole e in cui l’animalesco si è già in passato sostituito al buon costume. Lo stesso presidente ha anche tentato di convincere l’OM a tornare in campo, ma alcuni calciatori e Jorge Sampaoli si sono presto rivestiti manifestando la propria avversione al tentativo.

Pallone nella zona corner incriminato, fischio finale di Bastien. Al momento la partita è senza risultato con il Nizza che andrà incontro quasi sicuramente alla squalifica del campo e, probabilmente, alla sconfitta a tavolino per intervento della commissione disciplinare che presto sarà invocata dal Marsiglia. L’OM, dal canto suo, non festeggerà questo derby in quanto colpevole di non essere sceso in campo dopo il benestare di prefetto e arbitro. Insomma, un posticipo triste che si concluderà tra aule di tribunale e non con un risultato maturato sul campo. Un pessimo manifesto del calcio francese.

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