Il figlio di Esnaider è la rivelazione della Copa del Rey

Dici Esnaider e pensi al passato. Una figura forse dimenticata dal grande pubblico italiano, ma che ha vestito maglie importanti come quelle di Real Madrid e Juventus. Nella sua esperienza madrilena l’attaccante argentino è diventato anche papà per la prima volta, mettendo al mondo nel 1992 il piccolo Juan che oggi a Madrid è a sorpresa uno dei giocatori più decisivi della Copa del Rey.

Non con la maglia di Real o Atlético, ma con quella dell’ultima squadra della Capitale rimasta dentro la competizione: il Navalcarnero. Con l’eliminazione di ieri del Rayo per mano del Barcellona, l’unico club all’interno della comunità autonoma madrilena è proprio questa piccola realtà che si è affacciata solo recentemente nel calcio professionistico e che attualmente è in terza divisione in una zona di alta metà classifica.

Il cammino fin qui è stato incredibile, sia per il fatto di essere arrivati fino agli ottavi di finale dove affronteranno il Granada, sia perché le avversarie affrontate fin qui sono le stesse e nello stesso ordine di quelle affrontate dal Badajoz lo scorso anno, curiosamente l’avversario contro cui hanno iniziato la competizione.

E in questo cammino il giocatore di riferimento è proprio il più grande dei figli Esnaider: al Navalcarnero infatti gioca anche il fratellino classe 2001, nato durante l’esperienza al Porto del papà, quella immediatamente successiva all’addio alla Juventus dove recitava il ruolo di ricambio di Del Piero. In tre turni Juan Esnaider ha segnato già 3 gol, tra cui la doppietta che ha eliminato l’Eibar, unica squadra di Liga fin qui affrontata, andando a ripercorrere le orme del padre che segnò una doppietta in Copa del Rey nel 1993 con la maglia del Saragozza.

Questi due gol hanno contribuito a creare il mito di questa piccolissima realtà, che contro il Granada giocherà la partita più importante della sua storia. Certo, questa volta non ci sarà il fattore neve a recitare un ruolo fondamentale, visto che nell’ultimo turno in piena tormenta Filomena, gli addetti al campo del Nával riuscirono miracolosamente a far disputare la partita, cosa che per esempio non è accaduto negli altri grandi stadi della città di Madrid. Un grande lavoro per una grande impresa: il Navalcarnero sogna assieme al piccolo Esnaider, che non è riuscito a ripercorrere la carriera prestigiosa di suo padre, ma che a 28 è finalmente riuscito a guadagnarsi i riflettori di un grande evento.

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