Il giorno della Coppa d’Africa: i diciotto gol di Samuel Eto’o

Ci sono giocatori che si legano fortemente alla propria nazione, tanto da diventarne un simbolo non solo in ambito calcistico ma anche in quello istituzionale. Samuel Eto’o è stato senza dubbio uno dei più grandi giocatori della storia del calcio africano e della sua epoca in generale, segnando tantissimo e vincendo tutto con Barcellona e Inter. Nonostante la fama e il successo conquistato in Europa non si è mai dimenticato della sua terra e del suo Camerun che è stato in grado di elevare anche nella competizione continentale.

 

 

La sua prima Coppa d’Africa venne disputata quando aveva solamente diciannove anni nel 2000 e dopo aver iniziato come panchinaro alla prima partita divenne un punto di riferimento. Nella prima gara da titolare contro la Costa d’Avorio nel girone segnò la rete del 2-0 e da quel momento non uscì più. Fu devastante durante la fase a eliminazione diretta perché sbloccò il risultato nel quarto di finale contro l’Algeria e nella semifinale con la Tunisia riuscì a chiudere i conti raddoppiando a dieci minuti dal termine. Mancava solo la finale contro la Nigeria a Lagos per stabilire i primi campioni africani del nuovo millennio e Samuel Eto’o segnò la rete del vantaggio per i Leoni che vinsero ai calci di rigori. Un impatto devastante che lo fece diventare uno dei giovani più interessanti d’Europa, ma con la cessione al Maiorca si perse per qualche anno e nel 2002 vinse ancora la Coppa giocando sempre, ma segnando solamente una rete nella fase a gironi contro il Togo. Il rapporto con la nazionale sembrò incrinarsi ancora di più quando anche l’esperienza del 2004 non fu troppo esaltante, con il Camerun che uscì ai quarti di finale perdendo contro la Nigeria, con il cannoniere che segnò solamente una rete inutile proprio nella gara persa con le Aquile.

 

 

Eto’o però era diventato nel mezzo uno degli attaccanti più forti del Vecchio Continente e con il Barcellona stava realizzando reti a raffica e ricominciò anche a segnare in Coppa d’Africa nel 2006, partendo già dalla tripletta nell’esordio contro l’Angola, per poi ripetersi con reti con Togo e Repubblica Democratica del Congo. Una serie infinita di rigori portò all’eliminazione già ai quarti contro la Costa d’Avorio, ma con quelle cinque reti poté fregiarsi del titolo di capocannoniere dell’edizione. Con la medesima modalità divenne il miglior marcatore anche nel 2008, grazie alla doppietta inutile nella sconfitta 4-2 dell’esordio contro l’Egitto, per poi segnare un gol nel 5-1 allo Zambia e una doppietta nel 3-0 al Sudan, prima di incepparsi fino alla finale persa ancora una volta contro i Faraoni. Disputò l’ultima Coppa d’Africa nel 2010 con ancora la fase a gironi ricca di soddisfazioni, con le sue ultime due reti contro Zambia e Tunisia che con diciotto reti lo hanno reso ancora oggi il miglior cannoniere di sempre nella storia della competizione.

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