Il Manchester United rialza la testa

Nel turno infrasettimanale di Premier League il Manchester United era chiamato a rialzare la testa; i Red Devils, un punto in due partite, dovevano assolutamente conquistare i tre punti per non perdere ulteriore terreno dal Manchester City. I ragazzi di Solskjaer si trovavano di fronte un Southampton a caccia di una scossa dopo tre sconfitte consecutive. Ad Old Trafford è stato un dominio assoluto dei padroni di casa a cui sono bastati quarantacinque minuti per risolvere la pratica; a facilitare il compito dello United ci ha pensato Jankewitz con un rosso evitabilissimo ad inizio gara. I Red Devils si prendono tre punti importanti in ottica titolo nella speranza che il City possa fare qualche passo falso.

Manchester United, voglia di titolo

Le ultime due prestazioni, con un solo punto raccolto, avevano smorzato l’entusiasmo in casa United; questa sera, però, la risposta è stata eloquente. L’espulsione ha sicuramente facilitato il compito ma i Red Devils hanno approcciato nel modo giusto con quella cattiveria che non si era vista contro lo Sheffield. Quattro gol nel giro di ventuno minuti e la voglia di restare protagonisti. Tante le note positive in una serata perfetta a partire dal match disputato da Luke Shaw che può risultare determinante nel corso della stagione. Da sottolineare anche il quinto gol in Premier di Cavani; l’ex PSG, una volta ritrovata la forma, è ancora decisivo e può veramente essere l’arma in più nella lotta al titolo.

Anche in una serata sottotono Bruno Fernandes è riuscito lo stesso ad inserirsi nel tabellino del match con un assist e il rigore del momentaneo sette a zero. Serata perfetta per i Red Devils che agganciano il City in vetta (due gare in meno per gli uomini di Guardiola) e riprendono la marcia verso il titolo.

Southampton, crollo totale 

Umore completamente diverso in casa Southampton; quarta sconfitta consecutiva, dodici gol subiti e uno solo realizzato per una squadra che attraversando un chiaro momento di difficoltà. Dal sogno Europa ad una classifica che ora vede i ragazzi di Hasenhuttl nella cosiddetta terra di nessuno.

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