Il ritorno della Scozia e la maledizione dei gironi

Questo pomeriggio la Scozia torna ufficialmente a giocare una partita in una dei massimi tornei internazionali dopo ben ventitre anni dall’ultima volta. Il Tartan Army è riuscito a sfatare il mito negativo del terzo millennio qualificandosi per la prima volta all’Europeo, ma ora è chiamata a un’impresa che mai gli è riuscita nella storia. I britannici infatti hanno avuto tante occasioni nella loro storia, ma in nessuna occasione sono riusciti a passare il turno accedendo alla fase a eliminazione diretta.

 

Il primo Mondiale scozzese fu nel 1954 dove però capitò in un girone di ferro con Uruguay e Austria, due semifinaliste di quell’edizione, e perse con entrambe, anche se a far particolarmente male fu il 7-0 subito dalla Celeste. Il primo risultato positivo arrivò quattro dopo in Svezia contro la Jugoslavia quando Murray pareggiò la rete di Petaković, ma a far scalpore fu la sconfitta per 3-2 subita contro il Paraguay in modo davvero inatteso prima di cedere il passo anche all’ultima giornata con la Francia. Nel 1958 l’umiliazione fu enorme, perché per la prima e unica volta nella storia tutte le nazionali britanniche parteciparono al massimo torneo con le altre tre che passarono il girone. Nonostante la presenza di Denis Law gli anni ’60 furono molto negativi e al Mondiale la Scozia ci tornò solamente nel 1974 dove contro Zaire trovò la prima vittoria nella sua storia in una grande manifestazione, ma il solo 2-0 derivato dalle reti di Lorimer e Jordan fu fatale. L’equilibrio regnò sovrano con i britannici che strapparono due prestigiosi pareggi con Brasile e Jugoslavia, ma Verdeoro e balcanici segnarono di più alla piccola compagine africana e passarono il turno. Anche nel 1978 furono gli scontri diretti a risultare fatali, ma soprattutto fu da mangiarsi le mani il pareggio di Córdoba contro la matricola Iran che rendeva obbligatoria un’impresa con tante reti contro la grande Olanda. Gli scozzesi giocarono una delle migliori partite della propria storia portandosi sul 3-1 grazie a una meravigliosa serpentina di Gemmil e con ancora una marcatura sarebbe stata qualificazione, peccato che a segnare fu Rep per il 3-2 che qualificò gli Oranje. La maledizione della differenza reti proseguì anche in Spagna nel 1982 e questa volta a risultare determinante fu una sconfitta. La Scozia infatti aveva imparato la lezione del passato e nell’esordio travolse la Nuova Zelanda con un rotondo e pesante 5-2, ma contro il Brasile annullò completamente il proprio +3 perdendo per 4-1 e il 2-2 finale contro l’Unione Sovietica non fece altro che aumentare i rimpianti.

Il grande periodo del Tartan stava giungendo al termine e nel 1986 fu solo una comparsa, arrivando quarta nel girone con Danimarca, Germania Ovest e Uruguay, ottenendo solo un pareggio nell’ultima partita contro i sudamericani. In Italia partecipò al suo quinto Mondiale consecutivo e le speranze di passaggio del turno erano molto alte, ma a Genova perse clamorosamente l’esordio contro il Costa Rica. McCall e Johnston ridiedero speranza permettendo di battere la Svezia, ma nell’ultimo turno un Brasile già qualificato non fece sconti e vincendo per 1-0 permise ai centroamericani di ottenere una clamorosa qualificazione. Dopo i fallimenti mondiali, nel 1992 si qualificò per la prima volta all’Europeo in Svezia ma anche in questa occasione fu un disastro. Le sconfitte iniziali con Olanda e Germania costarono la qualificazione e a nulla servì il rotondo successo per 3-0 contro la Comunità degli Stati Indipendenti Sovietici per evitare l’eliminazione. Quattro anni dopo partecipò al suo secondo e ultimo Europeo della propria storia in casa dei rivali storici dell’Inghilterra e venne inserita in un girone di ferro con i padroni di casa e l’Olanda. Il bel pareggio contro gli Oranje diede speranze, ma il rigore sbagliato da McAllister costò la sconfitta contro i Tre Leoni ma la Scozia non si diede per vinta battendo Birmingham la Svizzera per 1-0 con rete di McCoist. La differenza reti con l’Olanda era esattamente in parità, ma a risultare fatale furono le reti segnate con tre marcature contro una che valse ancora un’eliminazione. L’ultima volta del Tartan Army in una grande competizione internazionale avvenne ai Mondiali di Francia nel 1998 e la nazionale dimostrò come ormai si stava avviando verso il periodo più buio della propria storia. In un girone non proibitivo trovò solo un pareggio contro la Norvegia, ma a essere devastante fu la sconfitta per 3-0 contro il Marocco che relegò i ragazzi di Craig Brown all’ultimo posto.
Il girone con Inghilterra, Croazia e Repubblica Ceca non è dei più abbordabili, ma l’entusiasmo è ai massimi storici e la Scozia questa volta può veramente scrivere la storia.

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