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Il Trono di Spagna, ep 3: la Liga Galáctica

Chi pensava che scherzassi quando in questa rubrica veniva scritto che il Real Madrid poteva vincere tutte e dodici le partite rimanenti di Liga aveva capito male. È bastato vedere il primo tempo con l’Eibar per capire con che testa questa squadra è rientrata dalla sosta, e con che voglia di vincere tutto ciò che c’è ancora a disposizione. Non solo la Liga, che comincia a mettersi sui binari giusti, ma anche la Champions, con una rimonta in casa del Manchester City che a oggi è molto più credibile, anzi, probabile.

La differenza l’avevamo vista subito: il Barcellona è una squadra che sta ancora costruendo, il Real, per quanto forse meno equipaggiato, ha quasi completato quel processo. Ed è per questo motivo che i singoli rendono come non mai: la stagione di Sergio Ramos non ha eguali, ma anche quella di Benzema è da incorniciare, così come il suo tacco per Casemiro che potrebbe diventare la vera istantanea della Liga  di quest’anno, uno degli assist più belli della sua carriera. Come se finalmente potesse rendere il favore a Guti ad anni di stanza, peraltro a pochi giorno dal discutibile esonero dell’ex Blanco dalla panchina dell’Almería in Segunda.

Per il Barcellona è troppo presto per fare i processi a Setién, quando sarà opportuno ci sarà tempo e modo, ma questa è una stagione che è nata storta e difficilmente si raddrizzerà. L’incubo di chiudere a zero titoli, perché con le sconfitte in Supercoppa e Copa del Rey il rischio diventa concreto, può accelerare il processo di accanimento contro l’ex Betis, subentrato a stagione in corso a Valverde. Ma non lasciatevi prendere da isteriche ire da bar, perché difficilmente in questo caos qualcun altro avrebbe fatto meglio. Mai vista una società così allo sbando come negli ultimi due anni, e in tal senso l’intero scambio Pjanic-Arthur non sembra meno grave del 2-2 in casa del Celta Vigo che sa di addio al campionato.

Nella zone coppe l’Atlético è tornato quello di un tempo, terza forza stabile del campionato, capace di muovere la classifica senza sporcarsi le mani. Simeone si è definitivamente tolto da dosso quella necessità di replicare il suo primo ciclo e ora a mente sgombra ha delle carte importanti da giocarsi anche per il futuro: il terzo posto sembra blindato e l’unica Champions di cui preoccuparsi sembra essere quella di agosto. Champions che diventa clamorosamente l’obiettivo del Villarreal: che bella squadra ha tirato su Calleja, a oggi anche meglio di un Siviglia che ha scaricato tutte le sue responsabilità su Ocampos dimenticandosi come si vince. Il Sottomarino le ha vinte tutte tranne lo scontro proprio con la squadra di Lopetegui, comunque ben pareggiato, e si è riportato a -3 dal quarto posto. Occhio a questa squadra, incredibilmente dimenticata dal grande pubblico, che anche non dovesse centrare la zona Champions sicuramente andrà in Europa, lo merita davvero.

Le altre poi non vincono mai, quindi il percorso sembra davvero facilitato, vedremo Getafe e Real Sociedad cosa combinano in questo scontro fratricida. Nel cuore della classifica facciamo dei rapidi complimenti a Osasuna e Levante, due bellissime realtà del campionato che portano punti a casa e ci fanno divertire, con pochi proclami e tante idee; probabilmente potranno replicarsi anche la prossima stagione.

Nelle ultime posizioni invece è notte fonda: mai come in questo periodo il destino sembra segnato per le ultime tre. A inizio ripresa erano tutte insieme, poi alcune si sono ricordate di vincere, altre no: l’Eibar e il Celta per esempio hanno mosso e bene la classifica, tanto da avere 9 e 8 punti di vantaggio sulla terzultima rispetto alla misera lunghezza di quattro turni fa. L’Espanyol ci ha provato a vincere, ma si ritrova più ultima di prima, e a questo punto il destino pare segnato. L’annata è stata scadente e ci si è ricordati troppo tardi di mettere le cose a posto. Quantomeno le basi per un ritorno immediato in Liga sembrano esserci. Mallorca e Leganés saranno con ogni probabilità le compagne della retrocessione, ma questo alla vigilia della stagione lo si poteva anche immaginare.

Il tour de force sta per finire, ma il campionato ha cominciato a sbilanciarsi: quell’equilibrio che è stato il piatto forte della prima parte di stagione si sta lentamente sgretolando, con un Real davvero galáctico che ipoteca il successo finale, e una lotta salvezza quasi sentenziata. Ma c’è ancora tanto da divertirsi in quest’ultimo mese di Liga.

Simone Gamberini

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