Il Trono di Spagna: tre squadre per una fuga mascherata

I fan della Liga chiedevano a gran voce un campionato con la tensione e le emozioni della scorsa stagione e nonostante le tante partenze verso altri campionati in estate, il campionato di quest’anno sembra voler ripercorrere le orme della stagione passata. Alla quarta giornata tre squadre tentano la fuga, che però rimane mascherata riciclando un copione analogo a quello di un anno fa dove si è dovuto attendere a lungo per vedere una classifica con tutte le squadre con lo stesso numero di partite giocate.

Nell’ultimo weekend Alavés-Villarreal e soprattutto Siviglia-Barcellona non si sono giocate e quindi, considerando anche il primo KO del Mallorca in campionato, il gruppo di testa si è asciugato a tre unità che mantengono 3 punti di vantaggio su Siviglia e Barcellona che potenzialmente possono raggiungere le prime fuggitive.

Tre identikit diversi per le tre squadre in fuga, che proteggono quel primo posto pur avendolo ottenuto con percorsi decisamente differenti. L’Atlético Madrid è la certezza, i campioni in carica che devono replicare quanto fatto lo scorso anno: le ultime due partite sono state tutt’altro che positive e bilanciano il grande entusiasmo dovuto a un mercato che li ha messi in cima alla lista delle pretendenti per il titolo. Solo che dopo il pari acciuffato per miracolo (o meglio, su gentile omaggio di Mandi) col Villarreal, ancora una volta i Colchoneros sono dovuti ricorrere all’extra-time per cambiare il punteggio della partita, stavolta battendo per 2-1 un Espanyol che ha tutto il diritto di replicare per un gol subito al nono di dieci eccessivi minuti di recupero.

Il Real invece è la squadra che si deve rilanciare e lo fa in grande stile, con una vittoria per 5-2 nel giorno del ritorno al Santiago Bernabéu dopo oltre un anno di assenza. Ancelotti sta costruendo la sua squadra e ha ottenuto risposte importantissime dall’attacco, per quanto la fase difensiva sia ancora molto grezza. Davanti Benzema e Vinícius sono lussi che nessuno si può concedere in questo campionato, ma per vincere la concorrenza dei concittadini sarà necessario registrare qualcosa di differente lì dietro dove anche nell’ultimo match si sono viste scene non all’altezza di una squadra come il Real.

E poi c’è il Valencia, la sorpresa, la rinata. Dopo anni di lotta salvezza ed esoneri tutto sembra essere tornato in ordine: Bordalás è passato attraverso le fiamme di un pre-campionato triste, ma ha sfruttato la pausa estiva per portare il suo calcio a Mestalla e i risultati sono sbalorditivi. Primo assieme alle due di Madrid, travolgente a casa dell’Osasuna nell’ultimo turno e bravo a portare i suoi dogmi difensivi che gli hanno appiccicato l’etichetta di allievo di Simeone, per far subire solamente 2 gol alla squadra in questo avvio di stagione. Rigenerare Soler, Maxi Gómez e Guedes in questa maniera era complicato, ma con il manico di un grande allenatore tutto è possibile.

Ora sta alle altre reagire, guardare un po’ come una gara di ciclismo chi ha la giusta gamba per gestire questa fuga, per ora mascherata dietro alla mancata disputa del big match tra Siviglia e Barcellona, ingrediente segreto per regalare ai tifosi un campionato eccitante come quello passato.

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