Il Vasco da Gama sta andando oltre le aspettative

Se qualche settimana fa ci avessero detto che, dopo tre turni del Brasileirão, ci sarebbe stata una squadra di Rio a punteggio pieno, sicuramente avremmo pensato al Flamengo. Invece no: il Mengão sta soffrendo il passaggio da Jorge Jesus a Domènec Torrent e ha raccolto solo 4 punti in altrettante partite, mentre è iniziato nel migliore dei modi il campionato del Vasco da Gama, al momento capolista nonostante una partita in meno (la gara d’esordio contro il Palmeiras è stata rinviata a causa della sovrapposizione con la finale del campionato Paulista).

Premesso che tre partite rappresentano un campione statistico troppo esiguo per trarre delle indicazioni consistenti, il Vasco visto dopo il lockdown è ben differente da quello che nella prima fase della stagione aveva raccolto solo 4 vittorie in 14 partite, eliminato ai gironi in entrambe le fasi del campionato Carioca e sconfitto in casa dal Goiás nell’andata del terzo turno di Copa do Brasil. Il nuovo allenatore Ramon Menezes, promosso (da vice) durante la pausa dopo le dimissioni di Abel Braga, ha vinto tutte le partite disputate finora, comprese le due (inutili) rimanenti sfide del campionato statale; vediamo quali sono stati i cambiamenti principali apportati in questi due mesi.

Una novità importante è stato l’ingresso tra i titolari del 23enne centrale difensivo Ricardo Graça, molto sicuro nelle prime uscite al fianco del capitano Leandro Castán.
Con un possesso palla medio del 43%, la difesa ha saputo ha saputo resistere alle fasi di difesa posizionale concedendo solo un gol (su rigore) in tre partite di campionato.
Essendo entrambi mancini, Graça in precedenza era visto come un’alternativa all’ex Roma, ma i due hanno dimostrato fin da subito un’ottima intesa: il giovane prodotto delle giovanili è più aggressivo nell’ingaggiare duelli individuali, mentre il compagno più esperto privilegia un gioco di letture per anticipare le intenzioni degli avversari.

In fase offensiva stanno avendo un grande impatto Martín Benítez e Fellipe Bastos.
L’argentino, prelevato dall’Independiente, gode di grande libertà di movimento ed è il principale riferimento creativo della squadra, con 1,4 passaggi-chiave e 1,9 dribbling riusciti per 90’.

Bastos ha preso il posto in campo di Fredy Guarín (ancora tesserato ma tornato in Colombia a causa di problemi personali), con cui condivide la capacità negli inserimenti, il dinamismo e soprattutto un gran tiro da fuori: così come il compagno, a volte ne abusa, ma nelle ultime settimane gli sta andando bene ed è tra i migliori marcatori del campionato con 3 gol segnati.

A proposito di gol, 3 sono anche quelli realizzati da Germán Cano, che sta tenendo fede alle promesse iniziali confermandosi un formidabile rapace dell’area di rigore.
Nelle prime 16 partite con la maglia del Gigante da Colina, il 32enne argentino ha segnato 12 gol, tutti dall’interno dell’area. Un centravanti vecchio stampo, che finora nel Brasileirão può vantare una media di un gol ogni 3,2 passaggi completati. Solo il tempo ci dirà se si tratta di un’overperformance temporanea o se riuscirà a confermare le medie realizzative della sua esperienza colombiana, chiusa con 75 gol (in 96 partite) nelle ultime due stagioni.

A livello di squadra, il dato sugli expected goals (xG) ci dice che solo nella gara contro lo Sport Recife la vittoria per 2-0 è stata suffragata da una maggiore pericolosità offensiva (1,42 vs 0,64). Sia contro il San Paolo (2-1), sia contro il Ceará (0-3), le vittorie hanno contraddetto il dato sugli xG, e benché come detto sia ancora presto per trarre delle conclusioni robuste, non ci sarebbe da stupirsi se i numeri regredissero verso la media.

Di certo le vittorie, meritate o meno, stanno aiutando la squadra a guadagnare fiducia nelle proprie possibilità. Domenica sera ci sarà un banco di prova importante per le ambizioni del Vasco: al São Januário arriverà il Grêmio di Renato Portaluppi, reduce dal pareggio in casa del Flamengo e sulla carta più attrezzato rispetto alle avversarie incontrate finora.

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