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Independiente del Valle: scacco matto al River

Quando il coraggio e l’ambizione non mancano nessun obiettivo sembra irraggiungibile: è il caso di un fantastico Independiente del Valle che fa un pesante e forse decisivo sgambetto al River Plate campione del Sudamerica in carica, troppo distratto, anonimo e smarrito per portare realmente ancora quello scudo sul petto.

Era la gara della vita ma si giocava a Quito e non al Romiñahui, stadio inadatto alle competizioni internazionali sostituito da quello della capitale per questa clamorosa avventura dei negriazules. La chiave per la squadra di Repetto era quella di sfruttare l’altura e giocare a ritmi più sostenuti in modo da mettere in difficoltà un River abituato a giocare al livello del mare; dall’altra parte Gallardo puntava proprio sull’opposto: ritmi più rilassati per evitare di andare in affanno.

La Copa Libertadores non è mai banale e non ha voluto esserlo nemmeno in questa notte: l’Independiente del Valle ha saputo soffire e ragionare sfruttando tutte le carenze di un River che inspiegabilmente ha lasciato fuori Alario e Mora e che dietro balla come non mai.

Basta qualche ruggito più deciso e la timida difesa dei Millionarios va in tilt: il gol di Angulo è l’emblema del momento di crisi di casa River e il turning point fondamentale della partita. Maidana e Balanta totalmente fuori posizione ed il promettente attaccante classe ’95, frutto di un settore giovanile che primeggia in patria, piazza il colpo del vantaggio.

Poi l’Independiente del Valle è attento, prudente e concreto. Aspettare l’avversario, saper soffrire e tirare fuori le unghie nel finale per punire in velocità una squadra che ha provato a reagire ma che non ha le forze fisiche e soprattutto mentali per essere competitiva come un anno fa: nel recupero il calcio di rigore trasformato da Junior Sornoza, la vera stella di questa squadra, sentenzia la partita e chissà, forse anche la qualificazione.

È il giorno di un grande miracolo sportivo che consacra una squadra abilissima nel far crescere i giovani: adesso serve la testa per poter difendere questo vantaggio al Monumental e fare una volta per tutte scacco matto al Rey de América.

Simone Gamberini

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