
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Il confronto tra le statistiche offensive dell’Inter e delle altre big europee. Mentre Lautaro e Thuram tornano a segnare, i nerazzurri faticano rispetto ai loro rivali come Bayern e Real. Importante è il record di Inzaghi nella Champions League
Qual è la vera forza dell’Inter? Mentre la squadra di Simone Inzaghi continua a lottare per la Champions League, i numeri parlano chiaro: l’attacco nerazzurro è in un evidente stato di crisi rispetto alle altre “big” europee. Un confronto impietoso emerge dall’analisi dei dati, eppure c’è un aspetto che Inzaghi può vantare: un record impressionante che lo pone in una luce diversa.
La realtà dei numeri: un attacco che arranca
L’Inter si trova attualmente in una posizione difficile, con un attacco che fatica a decollare. Lautaro Martínez e Marcus Thuram hanno segnato rispettivamente 17 e 15 gol, ma chiudono la classifica dei marcatori nerazzurri con Dumfries a un misero ottavo posto con sole 8 reti. Se confrontiamo questi numeri con quelli di Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona, il divario diventa spaventoso. Ecco alcuni esempi:
- Harry Kane (Bayern Monaco): 31 gol e 10 assist
- Kylian Mbappé (Real Madrid): 27 gol e 4 assist
- Robert Lewandowski (Barcellona): 34 gol e 3 assist
- Raphinha (Barcellona): 25 gol e 18 assist
Dove sono finiti i gol dell’Inter?
La mancanza di alternative offensive
Il problema è evidente: oltre ai due titolari, il resto della rosa non supporta adeguatamente l’attacco. Giocatori come Taremi, con soli 3 gol in stagione, non possono essere considerati risorse affidabili. È chiaro che l’Inter ha bisogno di un attacco più prolifico e variegato. Ma cosa sta facendo Inzaghi per risolvere questa crisi? La risposta è semplice: deve trovare una soluzione immediata, altrimenti il rischio di essere travolti dalle rivali si fa concreto.
Il record di Inzaghi: una luce nel buio
In mezzo a questa crisi, c’è però un dato che potrebbe far sperare i tifosi interisti: Inzaghi è l’unico allenatore con almeno 30 partite di Champions League con oltre il 60% di incontri senza subire gol. Un record che parla di una solidità difensiva invidiabile, ma la domanda che sorge spontanea è: può una difesa così solida bastare se l’attacco non riesce a segnare? È un equilibrio precario quello su cui si poggia l’Inter, e il tecnico è chiamato a trovare il giusto mix tra difesa e attacco.
Fatturati e realtà economica
Un altro aspetto da considerare è il fatturato. L’Inter si posiziona al 14° posto in Europa e al 9° tra le sedici squadre rimaste in Champions. Questo fa capire che le risorse a disposizione di Inzaghi non sono paragonabili a quelle delle altre big, eppure è innegabile che ci sia un gap da colmare. Il mercato potrebbe riservare sorprese, ma serve un progetto a lungo termine. La squadra ha bisogno di investimenti mirati per rinforzare una rosa che, al momento, appare corta in termini di qualità e quantità.
Inzaghi deve trovare risposte rapide e concrete. Gli attaccanti di riserva devono alzare il loro livello, e la squadra deve lavorare per creare un gioco più fluido e incisivo. La sfida è quella di trasformare un attacco bloccato in una macchina da gol. Gli infortuni e le assenze non possono più essere scuse. La pressione è alta, e il tempo stringe. La Champions League è alle porte, e il ritorno contro il Feyenoord è già in vista. Sarà fondamentale arrivare preparati, perché il confronto con le altre big è impietoso e non aspetta.
In questo clima di incertezze, una cosa è certa: i tifosi meritano di vedere un’Inter che lotta e che segna. L’ora della verità si avvicina, e Inzaghi è chiamato a dimostrare che può fare di più.