Inter-Oaktree, tutti i retroscena e cosa cambia adesso

Steven Zhang non ha rimborsato il prestito con gli interessi. Il club passa nelle mani del fondo statunitense. La dirigenza non sarà stravolta

Tempo scaduto, game over per Steven Zhang. Si è chiuso il sipario sull’avventura del presidente più giovane della storia dell’Inter. Il club di viale della Liberazione è passato nelle mani del fondo californiano di Oaktree. Il termine, per la restituzione dei 375 milioni di euro (prestito più interessi) è scaduto a mezzanotte. Non si hanno notizie di un rimborso di Suning. Ed ecco allora che, battaglie legali a parte, Oaktree escuterà il pegno e diventerà il nuovo proprietario dei nerazzurri, che dalla prossima stagione sfoggeranno sulle maglie la seconda stella grazie allo scudetto numero 20 vinto dopo una cavalcata incredibile. Il dietrofront di Zhang sul discorso alla festa al Castello Sforzesco sa tanto di resa.

Steven Zhang
Steven Zhang | ansa @Claudio Peri

A Milano praticamente in un decennio è cambiato tutto. I due club, Inter e Milan, sono passati da essere “governati” da famiglie storiche, come i Moratti e i Berlusconi, o comunque da personaggi noti ai tifosi, a proprietà esotiche (il misterioso Yonghong Li per i rossoneri; l’indonesiano Erick Thohir e Suning per i nerazzurri), fino ad arrivare ai fondi. Elliott e poi RedBird per il Milan e Oaktree per l’Inter. Se tutto questo farà bene al calcio, sarà il tempo a dirlo. Intanto, la situazione è questa su entrambe le sponde del Naviglio.

Il passaggio di proprietà in Lussemburgo

Adesso l’Inter dovrà affrontare la burocrazia. Quella del Lussemburgo è di norma molto rapida e protettiva per i creditori. L’avanzata di Oaktree dovrebbe perciò procedere spedita. Basterà una raccomandata per comunicare l’insolvenza del debitore e la volontà di escutere il pegno, spiegano esperti di diritto lussemburghese. Poi il passaggio della proprietà dell’Inter sarà automatico e a Oaktree non resterà che versare a Suning la differenza fra la valutazione di mercato del club – si parla di 850 milioni, debiti inclusi – e l’ammontare del prestito non rimborsato.

Oaktree non dovrà sconvolgere nulla. In fin dei conti, si sta parlando di una delle principali società globali di gestione degli investimenti alternativi con oltre 192 miliardi di asset under management e tra i clienti ha 65 dei 100 più grandi piani pensionistici statunitensi, più di 500 società in tutto il mondo, 39 dei 50 piani pensionistici statali negli Stati Uniti, 275 fondi di dotazione e fondazioni a livello globale e 15 fondi sovrani. Complessivamente, il fondo ha più di 1.200 dipendenti con uffici, tra gli altri, a Los Angeles (sede centrale), New York, Londra, Parigi, Dubai, Hong Kong, Tokyo, Pechino, Shanghai e Sydney. Entro il 2029, però, il fondo californiano passerà sotto il controllo di Brookfield, di nazionalità canadese con sede a Toronto.

Quali saranno i cambiamenti?

Sopra la testa dei campioni d’Italia cambierà tutto. Il controllo del club si trasferirà dalla Cina al Nordamerica, da cui già provengono i patron di altre otto società di serie A (nove se il Venezia sarà promosso nel massimo campionato). Da un presidente-tifoso come Zhang e in cerca di soddisfazioni, non solo in campo economico, a un fondo di investimento che per mestiere ha la ricerca del massimo profitto. Però, non ci saranno rivoluzioni. Il fondo californiano ha fiducia nell’attuale management nerazzurro, che negli ultimi anni ha intrapreso un percorso virtuoso di risanamento e al tempo stesso costruito una squadra vincente e competitiva in Italia e in Europa. Questo cambiamento, quindi, non dovrebbe portare a grossi scossoni.

Steven Zhang
Steven Zhang | ansa epa @Lars Baron

Certo, i tifosi sono preoccupati, ma potranno sorridere per la continuità dirigenziale. E una volta che la nuova proprietà sarà operativa, dovrà discutere con la dirigenza sulla strategia da adottare a breve e lungo termine. Dai rinnovi (sono già a buon punto quelli di Simone Inzaghi e Barella, mentre c’è ancora da sistemare qualcosa con Lautaro Martinez), alle cessioni (Dumfries può partire) allo studio dei fabbisogni finanziari e capire come il club intenda coprirli. Soltanto a quel punto in viale della Liberazione decideranno se mantenere gli obiettivi fissati o accelerare il risanamento verso un equilibrio economico che l’Inter non ha ancora raggiunto. Da parte sua, Oaktree vorrà metterci del suo per alzare il valore del club per una futura cessione. Potrebbe dare una grande accelerata sullo stadio o stringendo accordi commerciali in geografie diverse da quelle di riferimento degli Zhang. Ma ora non c’è fretta su nulla. L’unica certezza è che il club di viale della Liberazione è passato nelle mani di Oaktree. E per i nerazzurri inizia una nuova era.

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