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Italia, fuori una: piccola analisi sull’eliminazione del Torino dall’Europa

Il Torino lascia l’Europa League: gli Wolves erano avversario di grande livello, ma resta qualche rimpianto

La scorsa stagione fu l’Atalanta di Gasperini, ora il Torino: per il secondo anno di fila l’Italia perde una squadra prima dell’avvio dei gironi di Europa League. I granata non sono infatti stati in grado di ribaltare il risultato maturato all’andata all’Olimpico (LEGGI QUA), finendo per soccombere al Wolverhampton anche questa sera.

ONORE A UN’AVVERSARIA IN ASCESA TOTALE

Un’eliminazione che non dovrà essere vissuta come un dramma nei dintorni del Filadelfia nei prossimi giorni, considerata soprattutto l’importanza dell’avversaria che si aveva di fronte.  Il Vecchio Lupo è infatti una delle realtà in maggior crescita dell’intera Europa, grazie al grande progetto che il gruppo cinese Fosun ha mostrato di avere in serbo per i tifosi arancio-neri. In due anni sono stati investiti soldi importanti e, soprattutto, è arrivato un grandioso settimo posto in campionato che ha garantito l’accesso al palcoscenico internazionale: un traguardo non da poco se si pensa che gli ultimi mesi rappresentavano un ritorno in Premier dopo ben sei stagioni di purgatorio lontano da quello che ad oggi è senza alcun dubbio il miglior torneo del mondo.

QUALCHE RAMMARICO C’E’….

Belotti e compagni hanno provato a centrare la qualificazione con le armi a loro disposizione, non sfigurando- almeno nel gioco- al cospetto di un avversario di assoluto livello. Come giustamente sottolineato da Mazzarri nelle interviste di rito, uno dei migliori meriti da attribuire agli inglesi nell’ambito del doppio confronto è senza dubbio l’ottima capacità di concretizzare le chance avute a disposizione, anche grazie alle grandi prove del duo Jota-Jimenez. Tra i principali rammarichi c’è, ad ogni modo, quello di aver effettuato discreti avvii di gara in ambo le gare, finendo però sempre sotto all’intervallo: un handicap non da poco, che ha pesato soprattutto nel match di andata.

UNA CAMPAGNA ACQUISTI FINORA IN BIANCO, HA INCISO?

Con il senno del poi si è sempre facili profeti, ma va detto che ha sorpreso (e non poco) la scelta del patron Cairo e dell’area sportiva di non fare alcun acquisto nel corso di queste ultime settimane di calciomercato.  A margine dell’ultimo anniversario della Tragedia di Superga lo stesso presidente del Toro disse: “Il Grande Torino si è confermato dal ’42 in poi, aggiungeva uno o due giocatori all’anno tenendo tutti i migliori. Anche noi dobbiamo fare così, tenere tutti i migliori e inserire i tasselli giusti di anno in anno: la continuità può essere un fattore di successo”. Era però- ci consenta Cairo la critica- un altro calcio, e nell’anno di ritorno nelle coppe, forse, un paio di tasselli non avrebbero fatto male. Secondo radiomercato sono attesi Laxalt e Kamano nelle prossime ore, ma saranno utili solo per il campionato. L’avventura in Europa League, infatti, è già finita….

Filippo Maggi

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