Jankto: “Agli omosessuali nel calcio dico di non aver paura”

Il centrocampista del Cagliari si racconta a France Football: “Non sono un giocatore né una persona diversa, ma non mi nascondo più”. Ma dopo il video del coming out nel febbraio 2023 nessun calciatore lo ha imitato.

È passato già più di un anno dal coming out di Jakub Jankto, il giocatore ceco che annunciò la sua omosessualità al pubblico quando giocava nello Sparta Praga, diventando il primo calciatore di una nazionale maggiore maschile in attività a dichiararlo. Da allora c’è stato il suo trasferimento a Cagliari, e una vita che, se non fosse per la libertà con cui vive un lato di sé tenuto nascosto per troppo tempo, non è per nulla cambiata. Intervistato da France Football il centrocampista ha raccontato come la situazione sia stata accettata senza problemi dal mondo del calcio, soprattutto a Cagliari, dove ha ringraziato per questo soprattutto mister Claudio Ranieri, i compagni e i tifosi.

Jakub Jankto
Jakub Jankto | Ansa – footbola.it

“Non mi nascondo più. Va tutto bene”

“Non sono né un giocatore diverso, né una persona diversa – ha spiegato l’esterno del Cagliari – anche se non mi nascondo più. Va tutto bene”. Parole che, viste a più di un anno di distanza dal video in cui confessò la sua omosessualità, era il 13 febbraio 2023, fanno molto riflettere, se è vero che da allora nessun altro giocatore ha imitato Jankto, che dopo il video ricevette video da tanti grandi club e non solo: “Mi sono arrivati migliaia di messaggi in mio favore. Sono stato deluso da quelli negativi che sono arrivati dall’Africa e dai paesi arabi”, ha raccontato il giocatore.

Ma in Italia, dove il classe 1996 aveva già vestito le maglie di Sampdoria, Ascoli e Udinese: “Claudio Ranieri mi ha subito detto che in caso di problemi mi avrebbe aiutato. I tifosi mi hanno accolto all’aeroporto e a partire da quel momento mi sono sentito tranquillo. Il popolo sardo è straordinario e mi ha aiutato molto, ringrazio tutti gli abitanti della Sardegna. Anche la preoccupazione per le partite è sfumata in fretta”. Inizialmente, tuttavia, qualche voce fuori dal coro ci fu, con il ministro Abodi che criticò il fatto di “ostentare la propria vita”, prima di recarsi proprio a Cagliari per un chiarimento.

Tra campo e spogliatoio, le parole di Leonardo Pavoletti

Poi la prova del nove, il campo, lo spogliatoio, dove l’argomento omosessualità sembra ancora tabù. Invece se ne parla, anche tra compagni di squadra, come conferma il ceco: “Ne ho parlato con il capitano Leonardo Pavoletti che si prende cura di tutti. C’è chi mi ha chiesto se fossi nato o diventato omosessuale. Ci sono state battute ma ormai tutto è aperto”.

L’invito a chi ancora si nasconde: “Fate coming out, dopo non succederà nulla”

Nessuna volontà di diventare un simbolo, o il portatore di un determinato messaggio, Jankto nell’intervista a France Football ha poi precisato: “C’è ancora tanta gente che pensa che un omosessuale sia una persona effeminata. L’importante è che si rispetti la vita degli omosessuali”. Il messaggio per chi ancora tentenna è un altro: “Ci sono altri omosessuali nel calcio, non mi interessa quanti, ma a loro dico di non aver paura di dichiararsi pubblicamente, perché dopo non succede nulla”.

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