La difesa a tre ha cambiato il Barcellona

Tutto un altro Barcellona negli ultimi tempi: non solo per la nuova era Laporta e tutto l’abbrivio emotivo che porta con sé, ma anche per una novità tattica che ha portato Ronald Koeman. La squadra è passata dal dogmatico 4-3-3 a un 4-2-3-1 atipico a inizio stagione, ma dopo le difficoltà avute in autunno e nella parte iniziale dell’inverno si è deciso di passare a un sistema con tre difensori, insolitamente popolare nella Liga di questi tempi.

Infatti nonostante il calcio spagnolo abbia una tradizione totalmente distante dal concetto di difesa a tre, nell’ultimo anno tutte e tre le big hanno giocato per più partite con questo schema di gioco più vicino alle scuola italiana e tedesca. E da quando il Barça ha adottato questo tipo di atteggiamento il rendimento è incredibilmente cresciuto, anche per la novità che rappresenta nel panorama nazionale.

Di fatto Koeman ha preso in prestito un modulo inedito per la storia del Barcellona ma lo ha adattato alle caratteristiche dei suoi, tirando fuori un tipo di calcio decisamente innovativo e più pericoloso rispetto a quanto visto nei primi mesi di stagione. Il giocatore chiave è Frenkie De Jong, passato dal centrocampo alla difesa ma con diverse licenze all’interno della squadra: già in stagione era stato piazzato al centro del pacchetto difensivo, ma non con le modalità attuali. L’olandese funge da centrale del pacchetto a tre, ma con la possibilità di inserirsi nel possesso palla dei centrocampisti in caso di gestione lenta del pallone, o in caso di palle più veloci addirittura di buttarsi in avanti, tanto che gli è capitato soprattutto nella partita contro l’Osasuna di arrivare al tiro in porta su un’zione costruita da dietro.

De Jong assume una centralità assoluta in questa squadra, ma non è l’unico a beneficiare del nuovo sistema. Per quanto globalmente sia salito il rendimento di tutti, anche grazie a un Messi ritrovato che adesso fa girare la squadra per davvero, a essere diventati dominanti in queste settimane sono stati i terzini, spostati di almeno dieci metri più in avanti rispetto al passato senza scoprire il reparto visto l’uomo in più dietro.

E infatti nella goleada alla Real Sociedad non è casuale la partecipazione di entrambi gli esterni nelle azioni da gol. Jordi Alba è da settimane che sta tenendo un rendimento di altissimo livello, tanto da segnare e fornire assist con una frequenza impressionante, ma a sorprendere è quanto Sergiño Dest abbia cambiato il tenore delle proprie prestazioni avanzando nel campo.

In questa vittoria sulla Real ha segnato la prima doppietta in carriera in due modi differenti: prima con una sovrapposizione, poi con un inserimento, qualcosa che prima si faticava a vedere visto che gli eccessivi compiti difensivi (spesso fallaci come nel caso del tragico duello con Mbappé) ne limitavano la partecipazione al gioco offensivo. Questo tipo di gioco collettivo che sfrutta tutta l’ampiezza del campo favorisce il protagonismo anche di chi parte da zone più centrali, come i due esterni d’attacco portati qualche centimetro più dentro e con la possibilità di attaccare di più la profondità, fatto che ha messo anche un caso storico come Griezmann a diventare più decisivo e continuo in zona gol.

Quindi la difesa a tre, che spesso in Italia viene vista come un sistema di gioco da ripudiare per certi livelli, si rivela la miglior maniera per esaltare un club di riferimento come il Barcellona. Il nuovo 3-4-2-1 ha rigenerato una squadra che sembrava smarrita e che oggi punta forte alla Liga, con più convinzione rispetto a mesi fa.

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